La Lega di Salvini doppiata da FdI: i risultati "choc" nei paesi simbolo della Lombardia

Piccole cittadine ma dal forte valore simbolico per il popolo del Carroccio. Come è andata a Pontida, Ponte di Legno, Gemonio e Cassano con Magnago

Milano - Un risveglio inquieto per la Lega di Matteo Salvini, che ha incassato sì la vittoria di coalizione, ma anche qualche risultato decisamente amaro. E' il caso del Veneto (storica roccaforte) ma anche di alcuni luoghi simbolo della Lombardia, dove il boom di voti incassati da Fratelli d'Italia balza all'occhio e fa da contraltare ai dati del Caroccio. Con una eccezione. 

Ma partiamo dai luoghi simbolo della Lega. Il dato più schiacciante è quello di Ponte di Legno, la cittadina nelle montagne del Bresciano dove Umberto Bossi ha passato per anni le vacanze facendo diventare una tradizione il suo comizio di Ferragosto. Fratelli d'Italia è arrivato al 44,32% alla Camera e al 45,05% al Senato mentre la Lega si è fermata al 17,41 per Montecitorio e al 17,01 per Palazzo Madama. Una bella differenza rispetto al 2018, quando il Carroccio era sopra il 40%, Forza Italia fra il 17 e il 18 e FdI non arriva all'8.

A Gemonio in provincia di Varese dove Bossi vive, Fratelli d'Italia supera il 29% mentre la Lega si ferma poco sopra il 15. Un risultato simile a quello di Cassano Magnago dove il fondatore del Carroccio è nato: Meloni è oltre il 30% mentre Salvini ottiene la metà delle preferenze. fra il 16,29 (al Senato) e 15.84 alla Camera. Meno forte, ma comunque presente, un divario anche a Pontida, dove la Lega organizza il tradizionale raduno (che quest'anno si è svolto il 18 settembre, poco prima delle consultazioni elettorali). Fratelli d'Italia supera il 30 mentre il Carroccio si ferma al 23. Certo si tratta di cittadine con pochi abitanti ma la differenza è comunque molto forte.  Unico centro in controtendenza Cazzano Brabbia, paese di Giancarlo Giorgetti in provincia di Varese, dove alla Camera la Lega è il primo partito con il 22,25% delle preferenze tallonato dal partito della Meloni al 22,02.