Governo Draghi, primo atto: 32 miliardi per ristori e Fisco

Il nuovo esecutivo al lavoro per mettere in sicurezza il Paese: "I bisogni dell'Italia vengono prima degli interessi di parte"

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Roma, 14 febbraio 2021 - Prima il giuramento al Quirinale davanti al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Poi il passaggio di consegne formale a Palazzo Chigi con Giuseppe Conte e infine il primo Cdm. E' cominciata ufficialmente l'era di Mario Draghi e della nuova squadra di ministri. Mercoledì alle 10 l'appuntamento in Senato per la fiducia, alla Camera invece il nuovo esecutivo si presenterà giovedì. Per il governo la missione di "mettere in sicurezza il Paese", un obiettivo da raggiungere "restando tutti uniti, perché i bisogni dell'Italia vengono prima degli interessi di parte", le parole del premier. Le priorità sul tavolo sono note: l'emergenza sanitaria, economica e sociale che attraversa il Paese e il Recovery plan che rappresenta la via di uscita dalla crisi. Poi la giustizia, le politiche ambientali strettamente correlate al rilancio economico e l'innovazione tecnologica.

Il primo atto

Il governo Draghi deve subito affrontare le emergenze che vanno risolte nel più breve tempo possibile, varando il decreto legge ristori quinquies. Il provvedimento, che di fatto rappresenta la prima manovra del nuovo esecutivo, può già contare su un plafond di 32 miliardi di euro. Il dl oltre a garantire le risorse necessarie per la proroga dei ristori, della cassa integrazione e del blocco dei licenziamenti, dovrebbe anche risolvere il problema degli atti fiscali. Si tratta di tutte le cartelle che il fisco avrebbe dovuto inviare lo scorso anno ai contribuenti, circa 50 milioni, a cui si andranno a sommare quelle del 2021. Con un primo decreto legge ad hoc è stato sospeso l'invio fino al 31 gennaio, a cui poi si è aggiunto un secondo provvedimento che ha congelato tutto fino al 28 febbraio.

Cartelle fiscali

Entro il 28 febbraio dovranno essere varate le misure per gestire l'attività dell'Agenzia delle Entrate fino a quando l'emergenza sanitaria sarà superata. A quel punto gli uffici saranno pronti a riprendere regolarmente l'attività in sicurezza e, allo stesso tempo, i contribuenti potranno adempiere ai doveri fiscali. Ovviamente nel pacchetto "congelato" rientrano la riscossione coattiva e l'attività di notifica degli avvisi di accertamento.

Ristori

L'esigenza di sostenere le attività in difficoltà ha portato l'ex esecutivo a chiedere uno scostamento di bilancio da 32 miliardi. Adesso sarà il governo Draghi a decidere quale sarà il meccanismo per distribuire le risorse. All'interno del provvedimento sui nuovi indennizzi dovrebbero esserci anche tutta una serie di proroghe, tra cui la cassa integrazione e lo stop ai licenziamenti.

Recovery

Insieme al varo della manovra, il governo dovrà occuparsi del nuovo Recovery plan, che dovrà contenere le misure per far ripartire il Paese, scritte nel modo e nei tempi giusti affinché l'Europa le approvi. Per affrontare la crisi innescata dal coronavirus, l'Italia ha a disposizione 209 miliardi, ma per ottenerli bisogna rispettare le regole d'ingaggio. La conoscenza da parte di Draghi dei meccanismi europei consente a molti, in Italia e all'estero, di essere fiduciosi sul loro rispetto.

Vaccini

L'Italia continuerà a muoversi a braccetto con l'Unione Europea per gli acquisti e dunque non verrà percorsa alcuna strada alternativa, a partire da quella che porta al vaccino russo Sputnik o a quello cinese. Nei colloqui con i partiti, Mario Draghi ha però fatto sapere di attendere a breve dalla Ue notizie positive per quanto concerne i contratti con le case produttrici: Bruxelles sta trattando per avere più dosi e per riconvertire una serie di stabilimenti nell'Ue, Italia compresa, alla produzione. Operazione che, se dovesse andare in porto, richiederà comunque mesi. Nell'immediato, comunque, l'obiettivo è avere più vaccini per far decollare la campagna di massa.