Elezioni politiche 2022 Lombardia, Gabriele Albertini ancora fuori gioco

Non basta lo sponsor Boschi: Milano, Azione e Italia Viva indicano Costa. In campo i draghiani Renzi e Gelmini

Milano - Lui si era  speso, nei giorni scorsi, lanciando un appello per la "costituzione del terzo polo" per portare avanti l’agenda Draghi. Ma i giochi e i contrappesi della politica sembrano non premiare l’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini. Si chiude, infatti, l’ipotesi di una sua candidatura con la lista Azione-Italia Viva. Al suo posto, a meno di cambiamenti dell’ultima ora, dovrebbe essere candidato nel collegio di Milano il deputato Enrico Costa, di Cuneo, che fu ministro nei governi Renzi e Gentiloni. Un piemontese preferito, nella competizione per i pochi seggi a disposizione, al politico milanese di lungo corso, già europarlamentare e senatore, che avrebbe potuto portare in dote un pacchetto di preferenze “personali” sul territorio.

Per Albertini , 72 anni, un altro passo di lato: l’anno scorso era stato lanciato da Matteo Salvini come possibile candidato alle elezioni Comunali a Milano, ma infine il centrodestra aveva schierato il medico Luca Bernardo, sconfitto da Sala. Albertini, ora sponsorizzato nella nuova avventura politica centrista dalla fedelissima di Renzi Maria Elena Boschi, sarebbe pronto a collaborare con la nuova compagine anche fuori dal Parlamento, mettendo in campo la sua esperienza.

Correrà in Lombardia, invece, Mariastella Gelmini, dopo l’addio a Forza Italia. Sarà inoltre capolista al Senato nel proporzionale a Milano e probabilmente Monza Matteo Renzi, che ha lanciato la sfida a Silvio Berlusconi candidandosi nello stesso territorio. Una sfida "civile e affettuosa" al leader di Forza Italia, con tanto di invito a un dibattito televisivo o radiofonico, "visto che entrambi saremo candidati nella circoscrizione senatoriale di Milano 2 come capolista". Ma il quadro si chiarirà a breve. Il terzo polo oggi o domani dovrebbe chiudere il cerchio sulle candidature, al termine di delicate trattative notturne. Liste che vedranno anche la ricandidatura di parlamentari lombardi uscenti. Tra loro la coordinatrice regionale Maria Chiara Gadda, che ha festeggiato la nascita del terzo polo per "costruire insieme ai cittadini una agenda politica lontana dal populismo".

L’alleanza Renzi-Calenda sta raccogliendo intanto pezzi della politica lombarda, calamitando aree variegate. Prima della nascita ufficiale del terzo polo, Albertini e il deputato ex forzista Guido Della Frera erano scesi in campo con un appello a favore dell’agenda Draghi, mettendosi a disposizione del terzo polo: "Gli italiani richiedono responsabilità e coerenza a tutti gli esponenti politici nelle proposte politiche e di governo senza forme ambigue di patti contraddittori, uniti solo dalla necessità di far perdere l’avversario. Gli italiani devono esprimere il proprio voto, sicuri di scegliere programmi chiari e contenuti di governo, non forme di alleanze solo tattiche che si sfalderanno subito dopo il voto per le loro contraddizioni". Proprio Albertini sembrava una carta da giocare per raccogliere consensi a Milano, nella corsa verso la tornata elettorale del 25 settembre. Ma, al suo posto, è stato scelto il deputato cuneese Enrico Costa.