Elezioni europee, il Nord-Ovest schiera 19 liste

Completo l’elenco di chi va a caccia di un seggio: in cima leader e vip. Già escluse tre formazioni

Elezioni europee il 26 maggio

Elezioni europee il 26 maggio

Milano, 18 aprile 2019 - C’è il partito pirata ma anche il Partito Animalista. Non mancano i movimenti di estrema destra, da Forza Nuova a Casa Pound-Destre Unite, e quelli di estrema sinistra come il Partito comunista. Senza dimenticare, naturalmente, i partiti rappresentati nel Parlamento italiano: Lega, Partito democratico, Movimento 5 Stelle, Forza Italia e Fratelli d’Italia.

In totale sono 19 le liste presentate tra martedì e ieri alla Corte d’Appello del Tribunale di Milano per le elezioni europee del 26 maggio nella circoscrizione Nord-Ovest che comprende Lombardia, Piemonte, Liguria e Val d’Aosta. Tre delle 19 liste sono state già ricusate: si tratta di Gilet arancioni, Pensiero e Azione e Parlamentare Indipendente, che dovranno fare ricorso immediato in Cassazione se vorranno essere riammesse. In corsa, invece, anche Popolari per l’Italia, + Europa, Popolo della Famiglia e Alternativa popolare, La Sinistra, Europa Verde e Autonomie per l’Europa.

In totale, dunque, 19 liste e tanti «big» politici in campo. Partiamo dal fronte di centrodestra. La Lega schiera come capolista Matteo Salvini, Forza Italia Silvio Berlusconi, FdI Giorgia Meloni e, al numero due, il sociologo Francesco Alberoni. Passiamo alla lista grillina. Il M5S punta Mariangela Danzì, su cui la base del Movimento si è spaccata nel voto online di lunedì perché la Danzì è indagata e paracadutata. Ed eccoci al centrosinistra. Il Pd ha al numero uno della lista l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia e al due l’ex montiana ora nell’area Calenda Irene Tinagli. + Europa avrà come frontman il segretario Benedetto Della Vedova. Forza Nuova schiera Roberto Fiore, Casa Pound-Destre Unite Simone Di Stefano. Il Partito comunista, infine, ha come capolista Marco Rizzo.

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala, intanto, torna a parlare di Europee. I cronisti gli chiedono se condivide l’obiettivo indicato da Pisapia, cioè che i dem devono puntare ad arrivare secondi, dopo la Lega ma prima del M5S, e il primo cittadino replica: «L’obiettivo del Pd, realisticamente, può essere quello. Ma da lì bisogna ripartire. Dopo le Europee il partito dovrà affrontare i temi, Zingaretti lo sa e ha bisogno di altri alleati. Vediamo se dopo le elezioni qualcuno si muove: bisogna ampliare il fronte del centrosinistra». Sala è preoccupato dalla forza della Lega a Milano in vista delle elezioni comunali del 2021?

«Nei sondaggi che abbiamo visto mesi fa, la Lega a Milano è molto forte, è un dato di fatto – ammette il sindaco –. Storicamente, però, i milanesi alle Comunali votano per appartenenza politica e per il sindaco. E a oggi non è assolutamente chiaro chi schiererà la Lega nel 2021 come candidato sindaco». Il numero uno di Palazzo Marino, infine, annuncia che darà una mano in campagna elettorale al sindaco di Bergamo Giorgio Gori, a quello di Firenze Dario Nardella e al governatore piemontese Sergio Chiamparino, tutti e tre a caccia della riconferma in Comune o Regione.