Elezioni 2022, terremoto in vista in Lombardia: cosa succede a Salvini e Lega?

Il sorpasso di Fratelli d'Italia ridefinirà i rapporti di forza nel centrodestra anche in vista delle regionali

Matteo Salvini

Matteo Salvini

Milano - Il dato politico più atteo riguarda la sfida tutta interna al centrodestra tra Fratelli d’Italia e Lega. Sì, perché il sorpasso del partito di Giorgia Meloni su quello di Matteo Salvini in  terra lombarda potrebbe provocare un terremoto in vista delle elezioni regionali di primavera. Il Carroccio, infatti, punta sulla riconferma del governatore lombardo e lumbard Attilio Fontana, mentre la destra sovranista sta prendendo in considerazione la candidatura a presidente della Regione dell’attuale vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti, tentata dalla discesa in campo nel Terzo Polo in caso di mancata candidatura alle Regionali da frontwoman per il centrodestra.

In attesa dei risultati ufficiali delle liste in Lombardia (questo articolo si ferma alle 23.45), non resta che parlare dell’affluenza, che in Lombardia è calata rispetto alle elezioni politiche del 2018. Alle 23, infatti, i cittadini che si sono recati alle urne non sono andati oltre il 70,3% (1.117 sezioni su 1.506), circa otto punti in meno rispetto alle elezioni politiche del 2018: 77,96%. La provincia lombarda dove si è votato di più è stata Brescia (73,79%), quella dove si è votato meno, invece, è stata Sondrio (66,42%). Alle 12 – primo dato di affluenza rilevato – si era registrato, a sorpresa, un risultato più positivo rispetto a cinque anni fa: alle urne il 22,40% dei lombardi, un punto e mezzo in più rispetto alle Politiche del 2018 (20,90%). La provincia lombarda dove si è votato di più prima dell’ora di pranzo è stata Cremona (24,76%), quella dove si è votato meno, invece, è stata Varese (20,94%). I risultati delle altre province? Bergamo è al 24,50%, Brescia al 23,92%, Como al 21,43%, Lecco al 22,99%, Lodi al 22,80%, Mantova al 23,11%, Milano al 21,45%, Monza e Brianza al 21,64%, Pavia al 22,65% e Sondrio al 21,36%.

Alle 19, invece, l’affluenza si è fermata al 58,35%, un dato inferiore di quasi quattro punti rispetto a quello di cinque anni fa: 62,27%. La provincia lombarda dove si è votato di più entro le 19 è stata Bergamo (61,56%%), quella dove si è votato meno, invece, è stata Sondrio (54,36%). I risultati delle altre province? Brescia è al 61,03%, Como al 56,62%, Cremona al 60,84%, Lecco al 59,94%, Lodi al 58,29%, Mantova al 57,28%, Milano al 57,22%, Monza e Brianza al 58,81%, Pavia al 56,32% e Varese al 56,33%.

Sempre sul fronte dell’affluenza ai seggi, vediamo nel dettaglio i dati di Milano città. Alle 12 il dato si attestava al 21,16%, in aumento rispetto al 18,44% del 2018. Un incremento notato dal sindaco Giuseppe Sala, che è andato a votare alle 14.30 nel seggio del liceo classico Parini di via Goito: "Sì, non di tantissimo ma l’affluenza è migliorata. L’unico augurio che possiamo farci in questa giornata è che vadano a votare più persone possibile. A me sta a cuore soprattutto che i giovani vadano a votare, perché è chiaro che è in ballo una votazione, un momento storico importante per loro". Alle 19, invece, l’affluenza a Milano si è fermata al 56,53%, in calo rispetto alle Politiche 2018 (58,66%). Nel capoluogo lombardo, oltre al primo cittadino, hanno votato due leader del centrodestra: il leghista Matteo Salvini di prima mattina, alle 9, nel seggio di via Martinetti, e il forzista Silvio Berlusconi, intorno alle 12, nel seggio di via Ruffini. Il segretario del Carroccio si augurava un’alta affluenza: "Più gente vota, più forza avranno il nuovo parlamento e il nuovo governo per intervenire sulle emergenze che non mancheranno".

Negli uffici milanesi dell’Anagrafe si sono registrate lunghe code, in particolare nella sede centrale di via Larga. Alle 19 erano state rilasciate 14.141 tessere elettorali. Code anche in alcuni seggi e polemica del senatore di FdI Ignazio La Russa: "Se ho fatto fila al seggio a Milano? Sì... Il Comune ha detto a molti “dovete ritirare la tessera nuova’’. Ma le persone la tessera l’avevano in regola".