Valanga rosa alle urne: Bongiorno, Roggiani o Gelmini. Duelli fra veterane e debuttanti

L’obbligo di una quota femminile del 40% nelle liste mette in difficoltà coalizioni e partiti La Lega: noi al 56%. Più ostacoli in FI. Con FdI la psicologa Cattaneo. Pd, conferma Quartapelle

Una valanga rosa, o quasi. Nel fronte centrodestra il nome uscito nelle ultime ore è quello di Giulia Bongiorno, senatrice uscente, ex ministro, nonché avvocato di Giulio Andreotti e di Matteo Salvini, che la Lega dovrebbe ricandidare in un collegio plurinominale per il Senato, ma stavolta non in Sicilia, la sua terra d’origine, come nel 2018, ma in Lombardia. La scelta delle donne da mettere in lista ha creato più di un grattacapo ai partiti impegnati a definire le candidature in vista delle elezioni politiche del 25 settembre. Sì, perché il Rosatellum, la legge elettorale in vigore, prevede quota 40 come percentuale minima da rispettare in fase di candidature per un genere (di norma quello femminile) rispetto all’altro.

Certo, ieri mattina il segretario lumbard Salvini, oltre ad annunciare che lui sarà candidato "nella mia Milano", si vantava che "nei collegi uninominali al Senato le donne sono il 56%". In Lombardia, per gli uninominali, ieri sono stati ufficializzati i nomi di Laura Ravetto, Rebecca Frassini, Simona Bordonali e Silvana Comaroli, oltre che, sul fronte maschile, di Andrea Crippa e Giancarlo Giorgetti. L’ex azzurra Federica Zanella, invece, è schierata nella lista proporzionale. Al Senato, invece, il collegio uninominale milanese è andato alla leghista Maria Cristina Cantù. Cambiamo partito.

Per Forza Italia raggiungere il 40% di candidature in rosa non sembra essere facile. Tanto che in Lombardia le indiscrezioni fino a ieri raccontavano solo delle candidature sicure della fedelissima di Silvio Berlusconi Licia Ronzulli (in un collegio blindato a Como per il Senato), della coordinatrice milanese Cristina Rossello, delle coordinatrice bergamasca Maria Alessandra Gallone e della senatrice uscente Stefania Craxi.

Più spazi di manovra, anche al femminile, per Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, partito in netta ascesa nei sondaggi rispetto ai risultati delle Politiche 2018, che in Lombardia punta alla conferma delle deputate e senatrici uscenti ma anche su qualche nome nuovo. Per Palazzo Madama resta in pole position la coordinatrice lombarda del partito, Daniela Santanchè. Per la Camera, invece, c’è un volto noto della destra milanese, Paola Frassinetti. Ricandidature a un passo anche per Lucrezia Mantovani (figlia dell’ex senatore e vicepresidente della Regione Lombardia Mario Mantovani) e Isabella Rauti (nella circoscrizione che comprende Mantova). Il volto femminile nuovo nelle liste lombarde di FdI, invece, potrebbe essere quello di Cristina Cattaneo Beretta, psicoterapeuta e coautrice di alcuni dei libri del noto sociologo Francesco Alberoni.

Sul fronte centrosinistra, invece, le candidate del Partito democratico in Lombardia sono già note. Nella circoscrizione Lombardia 1 (Milano, Monza e Brianza) per la Camera dei Deputati, in campo Lia Quartapelle, Elena Carnevali, Silvia Roggiani e Simona Buraschi; nella circoscrizione 2 (Varese, Como, Lecco e Sondrio) Debora Pacchioni, Noemi Cauzzo, Chiara Braga, e Patrizia Lissi; nella circoscrizione Lombardia 3 (Bergamo e Brescia) Leila Ciagà, Valentina Cerrutti, Miriam Cominelli ed Elena Righini; nella circoscrizione Lombardia 4 (Lodi, Pavia, Cremona e Mantova) Antonella Forattini e Velleda Rivaroli.

Nei collegi uninominali di Milano e provincia, invece, sicure le candidature di Ilaria Ramoni e Sara Bettinelli. Nella circoscrizione lombarda per il Senato, invece, le donne dem candidate sono Roberta Songini, Rosanna Leotta e Simona Malpezzi. Il terzo polo guidato da Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi punta sull’ex azzurra Mariastella Gelmini, sulla parlamentare uscente renziana Lisa Noja e molto probabilmente sulla consigliera comunale milanese Giulia Pastorella.