Matrimoni, Draghi: "Serve pazienza, guai a favorire il contagio. Riaperture graduali"

Il presidente del Consiglio alla Camera: "Bilanciare le ragioni dell'economia con quelle della salute". I migranti? "Non saranno lasciati soli"

Il premier Mario Draghi

Il premier Mario Draghi

Roma - Dalla sicurezza sul lavoro alla gestione dei flussi migratori, dall'allentamento delle misure anti-Covid ai vaccini fino alle feste di matrimonio in tempi di pandemia. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, risponde al question time alla Camera, replica alle interrogazioni dei gruppi parlamentari e annuncia che il decreto Sostegni bis sarà all'esame del Consiglio dei ministri la prossima settimana. Sulle riaperture "serve gradualità", ribadisce Draghi, puntiamo a "riaprire al più presto l'Italia al turismo, nostro e straniero". Quanto ai matrimoni, la questione del settore delle cerimonie "sarà all'attenzione della prossima Cabina di regia a Palazzo Chigi che si terrà lunedì 17 maggio. Quella sarà l'occasione per dare maggiori certezze a tutto il comparto che ha subito danni economici significativi. Dobbiamo però essere attenti a bilanciare le ragioni dell'economia con quelle della salute. I matrimoni sono un'occasione di socialità che può favorire la diffusione del contagio. Come in altri casi, il Governo intende adottare un approccio graduale e allentare le restrizioni a seconda dell'andamento epidemiologico e della campagna vaccinale", ripete Draghi.

Il tema migranti

La Lega solleva il tema migranti e Draghi premette subito che "a fronte di questa complessa e drammatica realtà, la politica sull'immigrazione del governo vuole essere equilibrata, efficace e umana. Nessuno deve essere lasciato solo nelle acque territoriali italiane. Riteniamo il rispetto dei diritti umani una componente fondamentale di qualsiasi politica sull'immigrazione". L'esecutivo si impegna "a promuovere le opportune iniziative bilaterali" con i Paesi vicini "e a esercitare una pressione intraeuropea affinché si torni a una redistribuzione credibile ed efficace dei migranti approdati in Italia". I migranti che non hanno diritto di restare comunque, dice Draghi, saranno rimpatriati. "La priorità nel breve periodo è il contenimento della pressione migratoria nei mesi estivi".

Sicurezza sul lavoro

Draghi raccoglie l'applauso dell'aula per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro. Il premier cita il caso di Luana D'Orazio e ricorda il nome dei cinque operai morti sul lavoro nei giorni scorsi: "Non dobbiamo dimenticare Maurizio Gritti, Andrea Recchia, Samuel Cuffaro, Elisabetta D'Innocenzo, Marco Oldrati", dice il premier. "Siamo vicini alle famiglie e intendiamo fare tutto il possibile per evitare il ripetersi di questi tragici episodi. Noi poniamo la massima attenzione sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, ma dobbiamo fare di più perché continuano a succedere, è incomprensibile. E questa attenzione è particolarmente necessaria in una fase di riapertura dell'economia come quella che ci accingiamo, speriamo, a vivere".

Il fronte dei vaccini

Sul fronte vaccini, il presidente del Consiglio sostiene che la campagna vaccinale sta procedendo bene e "tra fine giugno e inizio luglio avremo vaccinato almeno con una dose le persone fragili e quelle maggiori di 60 anni, che rappresentano quelle più a rischio. La vaccinazione sta già portando a un calo dei contagi tra i più anziani e a una riduzione della pressione sulle strutture ospedaliere. Questi miglioramenti consentiranno una graduale e progressiva riapertura del Paese". Sulla liberalizzazione dei brevetti, "è meglio rimuovere il blocco dell'export che Usa e Gb tengono, aumentare la produzione e individuare nuovi siti anche nei Paesi poveri. Bisogna accelerare il passo sullo sblocco dell'export accanto alla riflessione sulla liberalizzazione dei brevetti", ha aggiunto Draghi.

Un ultimo passaggio il premier lo dedica alle regole di bilancio Ue: "E' fuori discussione che le regole dovranno cambiare - ribadisce - tuttavia, questo dibattito, che impiegherà gran parte del 2022, non è ancora partito. La mia linea è che le attuali regole di bilancio erano inadeguate e sono ancora più inadeguate per un'economia in uscita da una pandemia".