Al via le consultazioni con i partiti maggiori: ultime incognite da sciogliere

Oggi i "big"incontreranno il presidente incaricato che già venerdì potrebbe giurare

Mario Draghi (Afp)

Mario Draghi (Afp)

Roma, 9 febbraio 2021 – Secondo giro di consultazioni del presidente del consiglio incaricato Mario Draghi, che oggi sarà a colloquio con i gruppi parlamentari maggiori. Obiettivo tirare le file del confronto condotto finora, con l'obiettivo di sciogliere la riserva giovedì in serata o venerdì. Non manca, però, chi sostiene che l'ex numero uno della Banca centrale europea possa chiedere qualche giorno in più, portando la lista dei suoi ministri al Quirinale all'inizio della prossima settimana. Si vedrà.

Lavoro di sintesi

Paradossalmente l'ampio consenso che sembra manifestarsi per la proposta di Draghi rischia di diventare anche una debolezza del futuro governo, se questo incasserà la fiducia in parlamento. Al di là delle divergenze di posizione cristallizzate nel tempo fra partiti storicamente su barricate opposte su qualsiasi dossier – difficile vedere esponenti di Liberi e Uguali prendere un caffè con i leghisti, figuriamoci condividere argomentazioni e opinioni – si sta profilando una maggioranza estremamente eterogenea, che costringerà Draghi a un imponente sforzo di mediazione su gran parte delle partite decisive per il futuro del governo. D'altra parte è anche difficile che una personalità autorevole come la sua, già incoronato da più voci come “salvatore della patria”, si faccia dettare la linea su un qualsiasi tema da chicchessia. Lo stesso vale per i nomi da inserire in squadra. L'unico che potrà dare un contributo su questo fronte sarà chi Draghi l'ha scelto, ovvero il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

L'agenda Draghi

Oggi, quindi, Draghi offrirà la “replica” del copione andato in scena ieri con i partiti minori. Alle varie delegazioni illustrerà con precisione e asciuttezza le linee guide del suo programma: dall'investimento sulla scuola, con la possibilità di prolungare l'anno per recuperare i giorni persi causa Covid, all'accelerazione sul piano vaccinale, passando per l'attenzione ad ambiente e infrastrutture fino a chiudere con le riforme di fisco, pubblica amministrazione e giustizia civile. Poi ascolterà proposte e istanze dei partiti, prenderà appunti, salvo riservare a se stesso l'ultima parola su ogni punto in agenda.

Il puzzle della squadra

Intanto impazza il totonomi, esercizio quanto mai complicato proprio a fronte del modus operandi di Draghi, ben poco incline ad ascoltare suggerimenti dai partiti. Il dilemma resta quello palesatosi fin dal giorno in cui il capo dello Stato ha chiamato l'economista romano a prendere in mano la “patata bollente”. Nella squadra di governo i tecnici saranno in maggioranza o si cercherà un equilibrio con le esigenze della politica? I Cinque stelle, che mercoledì 10 e giovedì 11 chiameranno gli attivisti a esprimersi sul via libera al governo con un voto su Rousseau che rischia di spaccare, ancora una volta, il movimento e che ieri sera avrebbe portato a un tentativo di accelerata di Davide Casaleggio sulla loro scrittura, puntalmente stoppato da Beppe Grillo, puntano alla riconferma di Luigi Di Maio e Stefano Patuanelli, rispettivamente agli Esteri e allo Sviluppo economico. Nella Lega scopertasi europeista Matteo Salvini, che ha annunciato sui social l'intenzione di proporre a Draghi il modello Bertolaso per i vaccini, reclamerebbe un posto per se stesso, prospettiva che potrebbe cozzare con le ambizioni di Giancarlo Giorgetti, vero artefice della svolta “unitaria” del Carroccio. Il Pd fa i conti con le sue correnti: in lizza ci sono i “soliti noti” Dario Franceschini, Lorenzo Guerini e Andrea Orlando. Renzi per Italia Viva si è tirato fuori dalla caccia al posto, ma non sarebbe dispiaciuto dell'ingresso di Teresa Bellanova o Ettore Rosato. E per la Sanità c'è sempre Roberto Speranza (LeU). Forza Italia, invece, caldeggia il nome di Antonio Tajani per la casella degli Affari Europei. Fin qui le “figurine” politiche. Altrettanto nutrita è la pattuglia di possibili ministri tecnici: Daniele Franco di Bankitalia e Dario Scannapieco della Bei sono i nomi caldi per l'Economia, con il solito Cottarelli a fare da terzo incomodo. Luciana Lamorgese resta in pole per il Quirinale a guidare una componente rosa che potrebbe essere importante con l'ex Confindustria Marcella Panucci e la docente Lucrezia Reichlin (entrambe in lizza per i dicasteri economici), la segretaria generale della Farnesina Elisabetta Belloni (Esteri) e l'ex presidente della Corte costituzionale Marta Cartabia (Giustizia). Insomma, una lista piuttosto lunga. In cui non mancherà chi entrerà papa per uscire cardinale.

Il calendario di oggi

Questo il calendario odierno delle consultazioni: ore 11-11.30 Europeisti-MAIE-Centro Democratico, 11.45-12.15 Liberi e Uguali, 12.30-13 Italia Viva (Camera) e Italia Viva-Psi (Senato), 13.15-13.45 Fratelli d'Italia, 15-15.30 Partito Democratico, 15.45-16.15 Forza Italia (Camera) e Forza Italia-Udc (Senato), 16.30-17 Lega (Camera) e Lega-Partito Sardo d'Azione (Senato), 17.15-17.45 Movimento 5 Stelle