Il Ddl Zan avanti in Senato. La richiesta di sospensiva bocciata per un voto (136 a 135)

Decisivi i 13 senatori di Italia Viva, ma Renzi non ha partecipato al voto, a differenza di Salvini

Salvini, Pillon e Ostellari a colloquio prima del voto

Salvini, Pillon e Ostellari a colloquio prima del voto

Roma - La discussione sul Ddl Zan va avanti e non verrà sospesa fino al 27 luglio, come richiesto dal centrodestra (quasi compatto). La richiesta avanzata da Forza Italia e Lega di sospendere l’esame in Aula del Senato del ddl Zan è stata respinta per un solo voto di scarto (136 no a fronte di 135 sì). Scorrendo i tabulati della votazione, risultano non partecipanti al voto 14 senatori del Movimento 5 stelle, 2 del Pd (ma uno dei due senatori dem è assente percheèin quarantena) e 4 senatori di Italia viva, a cui si aggiungono anche 2 senatori del gruppo delle Autonomie. 

Sempre sulla base dei tabulati della votazione, risultano aver votato a favore della sospensione dell’esame del ddl Zan (oltre Lega, FI e FdI) due senatori delle Autonomie (Meinhard e Dieter) e diversi del Misto ex M5s. Hanno invece votato contro (oltre a Pd, M5s e Leu) 4 senatori delle Autonomie, 13 senatori di Italia viva. Tra gli assenti risulta Matteo Renzi, ha invece votato a favore della sospensione Matteo Salvini. Il conto dei senatori in missione o in congedo risulta invece complicato in quanto - come si evince dai tabulati - alcuni parlamentari in missione o congedo hanno poi comunque partecipato alla votazione. 

“Un voto, uno solo. E’ chiaro quello che facilmente accadrà alla prima votazione a scrutinio segreto, bisognerà rincorrere i Ciampolillo sperando che serva a qualche cosa”. Così i il presidente di Italia Viva Ettore Rosato. “Esporre questa legge al far west degli emendamenti in Senato significa non avere a cuore i diritti delle ragazze e dei ragazzi oggi discriminati. Tutto il resto è modesta retorica, è trasformare una battaglia per i diritti in una bandiera di partito da sventolare quando non si ha altro da dire. Ci vuole politica, quindi capacità di mediazione e di dialogo, non demagogici diktat”.