Legge anti omofobia in Senato, salta la discussione in Commissione Giustizia

Non si placano le polemiche. Per centrosinistra e 5Stelle impedire la calendarizzazione a Palazzo Madama è illiberale. Per il centrodestra la legge è liberticida

Alessandro Zan, primo firmatario del ddl

Alessandro Zan, primo firmatario del ddl

Roma - L'iter del disegno di legge anti transomofobia è sempre in salita. Dopo essere stato approvato alla Camera a novembre con 265 sì e 193 no, il ddl con primo firmatario  Alessandro Zan (Pd) deve essere discusso e poi votato al Senato. E a palazzo Madama si è incagliato, assegnato alla commissione Giustizia ma mai incardinato. E proprio questa sera è stato annullato l'ufficio di presidenza della commissione Giustizia, che avrebbe discusso la richiesta di calendarizzazione del disegno di legge anti omofobia, avanzata da Pd, M5s, Leu e Italia viva.  "L'ufficio di presidenza è stato sconvocato perché la commissione deve continuare l'esame del decreto per l'abilitazione all'esercizio della professione di avvocato, previsto in Aula domani", ha spiegato il senatore del Pd, Franco Mirabelli. La discussione dunque slitta a domani. 

Tuttavia sbaglia chi pensa si tratti di pura "burocrazia". Sulla calendarizzazione del ddl Zan si è scatenato (per la verità mai sopito) il battage politico, tra chi (in area centrodestra e cattolica) lo ritiene un provvedimento liberticida e chi invece lo ritiene un passo in avanti contro le discriminazioni verso le persone omosessuali o transessuali.   

I favorevoli

La senatrice del Pd, Monica Cirinnà, parlando del provvedimento fermo al Senato dopo l'approvazione alla Camera in prima lettura., replica alle obiezioni espresse dalla Lega sul rischio di dividere la maggioranza su questo tema: "Non c'è patto di maggioranza sui provvedimenti d'aula. Il patto di maggioranza vale sui provvedimenti del governo, quindi economia o pandemia. Ma un provvedimento parlamentare, che è già stato votato alla Camera, non ha nessun motivo per essere fermato".

"Voglio rivolgere un appello al presidente Ostellari, sia super partes, non insabbi una norma che la maggioranza della sua Commissione vuole discutere". Lo dice il deputato del Pd, Alessandro Zan, riferendosi al presidente leghista Andrea Ostellari.  "Come presidente di un organismo parlamentare, per la carica che riveste, Ostellari - sottolinea il dem - dovrebbe acconsentire a incardinare la legge, piuttosto che assumere una posizione che gli chiede il partito, la Lega". "Eviti - chiede Zan - una forzatura delle procedure democratiche, eviti di insabbiare un iter di una legge urgente e sentita, anche a fronte degli ultimi gravi fatti di cronaca che si sono registrati. Non si impedisca al Parlamento sovrano di esprimersi", conclude l'esponente del Pd.  

"Sulla legge contro l'omotransfobia, l'unica posizione ideologica è quella del senatore Pillon, e non certo quella di chi, come noi, chiede solo di proseguire in commissione Giustizia del Senato l'esame del disegno di legge. Ho lavorato a lungo alla stesura di quel testo e si tratta di un provvedimento a tutela della dignità e dell'incolumità della persona umana. Poter circolare liberamente per le nostre strade senza la paura di essere insultati o aggrediti è un diritto di ogni cittadina e cittadino e non ha nulla di ideologico". Lo afferma la senatrice del MoVimento 5 Stelle Alessandra Maiorino, tra le promotrici del disegno di legge all'esame delle Camere.  "Inoltre - aggiunge - voler addirittura impedire la calendarizzazione del disegno di legge, quindi anche solo permettere al Senato di discuterne, designa una mentalità profondamente illiberale, scarsamente democratica e poco rispettosa delle istituzioni".

I contrari 

"La violenza va contrasta sempre e comunque. Ma c'è il rischio, dal nostro punto di vista, che si limiti la libertà di pensiero e di parola". Cosi' il segretario leghista Matteo Salvini alla stampa estera, parlando del disegno di legge Zan sull'omotransfobia. "Non servono nuove norme ma serve applicare severamente quelle che esistono", ha aggiunto. Gli fa eco Maurizio Gasparri (Forza Italia):  "In Italia ci sono già norme che consentono di punire, in maniera più grave, i reati commessi per motivazioni futili e abiette. Che si possono ben applicare a comportamenti che aggiungono alla violenza l'intolleranza e l'intento discriminatorio. Non c'è pertanto nessuna necessità di varare in fretta e furia la legge Zan che, invece di tutelare i diritti, rischia di creare discriminazioni e di perseguire semplici opinioni. La legge Zan è una legge sbagliata. La lotta contro violenze, prevaricazioni e discriminazioni è sacrosanta ed ha già a disposizione strumenti normativi adeguati. Perseguire invece le opinioni vorrebbe dire introdurre nel nostro ordinamento principi illiberali di grave prevaricazione che sono contrari ai principi della nostra Costituzione". 

"Come cittadino e come vescovo, spero che la Commissione Giustizia del Senato oggi non autorizzi il passaggio del ddl Zan in Senato, in un momento così critico per la vita della nazione": a dichiararlo è il vescovo di Pavia, Corrado Sanguineti, che in passato aveva già espresso la sua contrarietà al provvedimento. "Riconfermo le perplessità e gli interrogativi, espressi già nel Comunicato della Cei dello scorso 10 giugno, su un provvedimento che, in nome della giusta lotta contro le discriminazioni, che non sono solo quelle legate all'orientamento sessuale che una persona può assumere, di fatto - è convinto - rischia di introdurre una legge liberticida, che lede il diritto alla libera espressione del proprio pensiero e delle proprie convinzioni, e tende a sostenere un 'pensiero unico' su questioni antropologiche decisive per il presente e il futuro dell'uomo".

"Di tutto l'Italia ha bisogno in questo momento, ma non certo di una legge ideologica - afferma ancora Sanguineti -: nulla di significativo è stato cambiato nel testo approvato alla Camera e ora proposto al Senato. Permane intatto il rischio della deriva liberticida e di favorire forme d'indottrinamento delle teorie del 'Gender' definite da Papa Francesco 'uno sbaglio della mente umana'. Mi auguro che i nostri rappresentanti politici, delle differenti formazioni, soprattutto se cattolici o comunque amanti dell'autentica libertà di pensiero, sappiano assumere decisioni sagge e illuminate".