Crisi di governo, Fontana e Moratti distanti: gelo in Regione Lombardia

Smentite le voci di voto regionale anticipato

Letizia Moratti e Attilio Fontana

Letizia Moratti e Attilio Fontana

Milano, 21 luglio 2022 - La crisi di governo?  Se per il presidente leghista Attilio Fontana "ormai non c'erano più le condizioni per proseguire", per la sua vice, Letizia Moratti, la crisi è "un evento estremamente dannoso per gli italiani, giunto in un momento difficile. Io mi sarei augurata di poter continuare ad avere un governo autorevole e forte. Purtroppo così non è stato", ha detto Moratti. E così, la caduta del governo Draghi segna anche la distanza fra il presidente e la vicepresidente della Lombardia, regione dove si voterà nella primavera 2023 e dove entrambi si sono detti pronti a correre per il centrodestra.

Due candidati diversi, con Moratti che qualcuno vedrebbe come naturale candidato di una forza di centro, con il leader di Azione Carlo Calenda che non ha nascosto di considerarla un ottimo concorrente. Oggi sono circolate voci sulla possibilità che al Pirellone la maggioranza si dimettesse per andare a votazioni anticipate con un unico election day per politiche e regionali, ma Fontana ha smentito e in serata lo ha fatto anche il segretario del Carroccio Matteo Salvini dicendo che il centrodestra "è pronto a vincere le elezioni Politiche il 25 settembre e a confermarsi alle Regionali della primavera 2023". E "in particolare, in Lombardia il nostro Attilio Fontana lavorerà fino all'ultimo giorno nell'interesse dei cittadini e prima di affrontare la campagna elettorale".

Dal canto suo, il governatore ha difeso quanto fatto dal centrodestra a Roma. "Forza Italia e Lega - ha detto - hanno cercato una soluzione per dare un'opportunità di continuare escludendo dal governo i 5Stelle che erano quelli che avevano creato questa situazione, ma questa opportunità non è stata colta". Non si è fatta attendere la replica del Pd Lombardo: "Lega e Forza Italia, facilitati da una presa di posizione improvvida del Movimento 5 Stelle, hanno fatto una scelta sciagurata. Il presidente Fontana, accodandosi ancora una volta a Salvini, non ha fatto il bene dei cittadini e delle imprese lombarde, che non hanno più un governo autorevole che li difenda dall'impennata dei costi energetici e dell'inflazione", hanno attaccato il segretario regionale dem, Vinicio Peluffo e il capogruppo a Palazzo Pirelli, Fabio Pizzul. ''Il Pd lombardo è senza vergogna: dopo avere strumentalizzato il dramma del Covid per guadagnare consensi in Lombardia, oggi tenta goffamente di attribuire a Fi e Lega la responsabilità di una crisi di cui loro e i 5Stelle sono gli unici colpevoli'', è la replica a stretto giro del capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale, Gianluca Comazzi.

E mentre la Lega, per bocca del capogruppo a Palazzo Pirelli Roberto Anelli, propone di "estendere il buongoverno del 'modello Lombardia' a tutto il Paese", dall'altra parte del campo si aprono le discussioni in vista delle elezioni del 2023, con il segretario di Azione in Lombardia, Niccolò Carretta, che bolla il Movimento 5 Stelle come "inaffidabile per parlare coerentemente di coalizione per le regionali" e suggerisce che sia "l'agenda di Draghi la stella polare per costruire il programma, che dev'essere portato avanti da una figura di alto profilo lombardo, credibile e riconosciuta dai cittadini".

Mentre la crisi di governo si consuma, arriva anche lo sfogo del sindaco di Milano, Giuseppe Sala: "A tutto c'è un limite", scrive su Instagram il primo cittadino, puntando il dito contro "deputati e senatori senza alcuna competenza e storia professionale che sono rimasti attaccati alla sedia fino a che hanno maturato l'indennità di pensione, alcuni dei quali farfugliano in italiano incerto".