Coprifuoco, il ministro Di Maio punta al 16 maggio: "Data auspicabile per superarlo"

Il rappresentante del Governo mette però in guardia: "Vogliamo uscire dall'incubo, ma non sarà un liberi tutti"

Una manifestazione contro il coprifuoco

Una manifestazione contro il coprifuoco

Roma - "Il 16 maggio? Credo sia una data auspicabile per superare il coprifuoco, ma ovviamente non stiamo parlando di un liberi tutti. Ci siamo passati altre volte". Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, a "L'aria che tira" su La7, prova a dettare i tempi, tenendo comunque sempre presente l'andamento del contagio in Italia: "Tutti vogliamo uscire da quell'incubo. Il tema è superare il coprifuoco per non rientrarci dopo pochi mesi - ha aggiunto -. Non vale solo per l'Italia, sono ore importanti. Ora dobbiamo affrontare l'estate e permettere ai turisti vaccinati di venire nel nostro Paese".

Le Regioni

Sul tema del coprifuoco è intervenuto anche Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni: "La Conferenza delle Regioni ha sempre votato all'unanimità, ha proposto di spostare il coprifuoco almeno dalle 22 alle 23 e io voglio rappresentare le scelte unanimi di tutti i governatori. Trovo alquanto fastidioso che quando la Conferenza afferma qualcosa che alcuni partiti condividono, si dica che io ho piegato il nostro gruppo a un volere politico. Bisogna avere rispetto delle Regioni - ha aggiunto Fedriga -. Anche nella critica, cerchiamo di portare proposte costruttive per il Paese. Se ci sono forze politiche, qualsiasi partito, che aderiscono a queste proposte io posso solo essere contento. Siamo contenti se ci danno una mano nelle battaglie che riteniamo utili per le nostre comunità". Una linea condivisa anche da Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia Romagna: "Spero che il coprifuoco possa essere rivisto o eliminato. Questo vorrebbe dire non che c'è un giudizio su cosa fa il Governo, ma che il Governo prende atto che le cose vanno meglio. Altrimenti è giusto essere prudenti". Anche sull'anticipo dell'apertura dei ristoranti al chiuso, "credo che l'esecutivo abbia tutto l'interesse a far ripartire le attività oggi nel dramma o in ginocchio. Però lo deve fare giustamente con quella precauzione che significa non essere irresponsabili. Se anticiperà vuol dire che le cose stanno andando meglio".

Galli e Bassetti, ennesimo scontro

Il coprifuoco fa discutere anche i virologi, In particolare Massimo Galli, infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano e professore di Infettivologia all'Università degli Studi di Milano, e Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive dell'ospedale San Martino di Genova. "Il coprifuoco serve perché uscire la sera è una delle situazioni della giornata in cui è verosimile avere un rimescolamento di popolazione e diffusione del virus - le parole di Galli durante la trasmissione Agorà, su Rai 3 -. Io ho la nausea dei discorsi sul coprifuoco. Dico solo che nell'arco della giornata esistono condizioni che implicano movimento e il rimescolarsi della popolazione: l'andare al lavoro o a scuola, lo stare al lavoro o a scuola, il tornare a casa e l'uscire la sera. In tutte queste situazioni si hanno contatti e ci si mischia con gente diversa, con o senza precauzioni. Le limitazioni serali servono a questo: a disincentivare i movimenti. Se non si capisce questa cosa si andrà avanti a discutere all'infinito". Per Bassetti, invece, " il coprifuoco è stato introdotto insieme a una serie di altre misure, come la chiusura delle attività commerciali, e tutte insieme hanno prodotto un beneficio. Nel momento in cui vengono eliminate molte delle chiusure ma rimane vivo il coprifuoco, vuol dire concentrare in uno spazio temporale lo stesso numero di persone che va al bar o al ristorante e quindi finisce per essere quasi controproducente - ha spiegato il direttore della Clinica di Malattie Infettive dell'ospedale San Martino -. In Italia a cena si va intorno alle 20, non come in Germania o Svizzera alle 18, quindi credo sarebbe stato ragionevole spostare il coprifuoco alle 23. Mi auguro che se i numeri saranno buoni nelle prossime settimane, si possa poi eliminarlo definitivamente a fine maggio, mantenendo chiaramente tutte misure di distanziamento nelle attivita' commerciali".