Lombardia, questione autonomia: ecco quali sono i 4 nodi da sciogliere

Il governo concede 90 delle 130 funzioni richieste ma rimangono sul piatto alcuni temi cruciali

Il premier Conte incontra Attilio Fontana

Il premier Conte incontra Attilio Fontana

Milano, 16 febbraio 2019 - «Una giornata positiva per tre quarti». Così Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, definisce la giornata di giovedì, quella nella quale il Consiglio dei Ministri ha discusso una prima bozza dell'intesa per la concessione di maggiore autonomia alla stessa Lombardia oltre che al Veneto e all'Emilia Romagna. Una proporzione, quella espressa dal governatore, che torna. Quanti hanno partecipato ai tavoli del negoziato riferiscono infatti che la Regione ha fin qui ottenuto dal Governo la delega di 90 funzioni sulle 130 richieste: tre quarti dell'autonomia auspicata, per l'appunto.

Fontana poi aggiunge: «È andata come ci aspettavamo, con due aspetti positivi da evidenziare: innanzitutto si è individuato un testo sul quale lavorare, poi è stata indicata la modalità per arrivare al finanziamento delle competenze. Fino all'altro ieri avevamo una pagina bianca che adesso è stata riempita, esistono solo alcuni punti su cui dobbiamo trovare un'intesa per arrivare al traguardo. Lo faremo in tempi brevi per giungere al più presto alla definizione delle posizioni in campo. Quella di ieri – conclude il governatore – può essere definita una giornata positiva per tre quarti.

Ora l'obiettivo è di limare le ultime divergenze». I tempio per limare le divergenze li ha indicati Erika Stefani, ministro degli Affari Regionali e delle Autonomie: il tavolo di confronto è convocato per la settimana in arrivo. Il punto è capire quali siano le divergenze. E queste, per quanto riguarda la Regione Lombardia, afferiscono soprattutto a 4 grandi materie: Sanità, Ambiente, Infrastrutture e Cultura. Quanto alla sanità, l'obiettivo per il quale Palazzo Lombardia sta trattando con l'esecutivo è la delega del potere di stabilire ticket e tariffe. Il disegno della Giunta lombarda è far pagare il superticket solo ai pazienti degli ospedali lombardi che risiedono in altre regioni. E la possibilità di stabilire per proprio conto le tariffe diviene un tassello non trascurabile in quel piano di riassetto della sanità che mira a delegare ai privati non solo le prestazioni meglio rimborsate dal servizio sanitario nazionale ma anche quelle per le quali c'è più richiesta e bisogno.

Quanto alle Infrastrutture, il nodo è relativo al passaggio della titolarità delle strade statali alla Regione. Per quel che riguarda l'Ambiente, la Giunta Fontana vuole avere pieni poteri su Valutazioni di Impatto Ambientali (Via) e bonifiche in modo da sveltire la macchina autorizzativa rispetto ai tempi del ministero. Non ultima la Cultura. In questo caso la Regione chiede la gestione diretta (non tanto la tutela) dei siti archeologici e di interesse culturale in modo da poterli valorizzare in chiave turistica e di marketing territoriale. «Del resto, la Lombardia da sola vanta 11 siti Unesco sui 54 vantati nel complesso dall'Italia» sottolinea Stefano Bruno Galli, assessore regionale all'Autonomia. giambattista.anastasio@ilgiorno.net