Assenteismo, 49 parlamentari hanno saltato oltre la metà delle votazioni

Alla Camera è Forza Italia il gruppo parlamentare più assente, al Senato la Lega è il più presente

Camera dei deputati (foto Ansa)

Camera dei deputati (foto Ansa)

Roma - A ridosso della pausa estiva dei lavori in Parlamento, che dovrebbe partire dal 6 agosto, Camera e Senato si apprestano a votare diverse norme, tra cui sette decreti (Sostegni bis, Assunzioni Pa, Semplificazioni, Cybersecurity, Agricoltura, Transizione ecologica e Assegno per i minori) che vanno convertiti in legge entro agosto, pena la loro decadenza. E dunque i dati sull'assenteismo alla Camera e al Senato diventano ancora più significativi in un momento in cui è richiesta una marcia a tappe forzate per dare il semaforo verde a decreti o disegni di legge, come quello sull'omotransfobia. 

Openpolis ha realizzato una statistica molto dettagliata sulle presenze e le assenze dei nostri rappresentanti di questa legislatura, con dati aggiornati al 7 luglio. Emerge che la percentuale media di assenze sia circa del 14%. Ma con grosse difefrenze tra Montecitorio e Palazzo Madama: alla Camera le assenze medie sono del 17,1%, al Senato "appena" il 7,5%.Una spiegazione può essere legata al fatto che a Palazzo Madama il risicato scarto tra maggioranza e opposizione costringe spesso a presenziare l'Aula con più assiduità anche ministri e sottosegretari. E anche tra partiti e partiti, eletti ed eletti, le differenze sono significative. Per esempio ci sono 49 parlamentari (il 3 per cento degli eletti) con assenze ingiustificate superiori al 50% alle 15.587 votazioni elettroniche complessive monitorate fino al 7 luglio da Openpolis .

Ecco le statistiche.

Come si contano le assenze dei parlamentari? 

In base ai regolamenti di Camera e Senato, sono tenuti a partecipare ai lavori, salvo impegni giustificati o missioni che infatti non comportano la decurtazione della diaria. In tutti gli altri casi, chi non è presente lo fa per ragioni personali di varia natura e può sottrarsi senza particolari controlli. L'unica forma di monitoraggio è la partecipazione alle votazioni elettroniche: fermo restando che nel corso di una seduta se ne possono saltare poche o molte e che, in caso di dibattito senza voti, le presenze non sono quantificabili (ma sono visibili, per esempio, nei banchi semi vuoti che spesso fanno da sfondo a question time o informative).

I numeri della 18esima legislatura

Il livello più alto di assenteismo si registra alla Camera, con il 17,1% rispetto al 7,5% del Senato. Nello specifico, sono 501 i deputati con livelli di assenteismo compreso tra 0 e 25%, e 103 nella fascia tra 25,1 e 50%; ma in 23 non hanno preso parte a oltre la metà delle votazioni elettroniche. Tra i senatori la maggior parte di assenze è compresa tra lo 0 e il 25%, soglia superata solo da venti membri.

I gruppi parlamentati più assenti 

Distinguendo per gruppi parlamentari, alla Camera è Fi a guidare la classifica degli assenteisti (oltre il 30%), seguita da Leu (24,8%) e dal misto (22%), mentre il M5s si posiziona in fondo, con poco più del 10% di assenze. Al Senato, invece, in cima si attesta il misto (15,6%), tallonato da Iv e Fdi (entrambi sul 12%) e da Fi (11,3%). Anche qui il M5s conteggia poche assenze, ma non quanto la Lega che vanta la percentuale più bassa, inferiore al 2%.

Le differenze tra uomini e donne

Poco significative risultano le differenze di genere: quasi inesistenti alla Camera (17,3% per le donne contro il 17% degli uomini), poco più marcate al Senato, con assenze maschili all'8,1% e femminili al 6,3%.

L'assenteismo sulla base delle regioni di provenienza

Analizzando i territori di elezione, i più assenteisti sono i parlamentari eletti all'estero, seguiti alla Camera da Lazio (20,7%), Abruzzo (20,1%) ed Emilia Romagna (18%), e al Senato da Toscana (11,3%) e Veneto (10%). I meno assenti sono i deputati della Sardegna (10,1%), e soprattutto i senatori delle Marche con una media poco superiore all'1%.