8 marzo e il presidente Mattarella: femminicidio fenomeno impressionante

La cerimonia al Quirinale per la Festa delle donne. "Un distorto concetto del rapporto affettivo - che, non a caso, si trasforma in odio mortale - è alla base dei gravi e inaccettabili casi"

Il presidente Sergio Mattarella

Il presidente Sergio Mattarella

Roma, 8 marzo 2021 - L'orrore dei femminicidi, le disparità che restano, la perdita del lavoro dovuta alla crisi causata dal Covid. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella tradizionale cerimonia per la Giornata internazionale della donna al Quirinale, ha fatto un triste e lungo elenco della condizione femminile in Italia.

 

Le vittime

"È l'8 marzo. Sharon, Victoria, Roberta, Teodora, Sonia, Piera, Luljeta, Lidia, Clara, Deborah,Rossella Sono state uccise undici donne, in Italia, nei primi due mesi del nuovo anno. Sono state uccise per mano di chi aveva fatto loro credere, di amarle. Per mano di chi, semmai, avrebbe dovuto dedicarsi alla reciproca protezione. Ora siamo di fronte a una dodicesima uccisione: quella di Ilenia. L'anno passato le donne assassinate sono state settantatre. È un fenomeno impressionante, che scuote e interroga la coscienza del nostro Paese". 

"La legge da sola non basta"

"Un distorto concetto del rapporto affettivo - che, non a caso, si trasforma in odio mortale - è alla base dei gravi e inaccettabili casi di femminicidio. Una entalità che, al dunque, è solo possesso, bramosia, dominio e,in fin dei conti, disprezzo.L'amore, quello autentico, si basa sul rispetto e la condivisione. Se si giunge a uccidere una donna è perché non si rispettano il suo desiderio di libertà e la sua autonomia. Perché ci si arroga il potere di non consentirne le scelte, i progetti, le aspirazioni. A distanza di settantaquattro anni dall'approvazione della Costituzione - che ha sancito, in via definitiva, l'eguaglianzae la parità tra tutte le persone, senza distinzioni - gli orribili casi di femminicidio - che reclamano giustizia - ci dicono che la legge, da sola, non basta. Che un principio va affermato, ma va anche difeso, promosso e concretamente attuato»

L'effetto Covid sul lavoro femminile

 

"La diffusione del Covid-19 - ha detto il predidente Mattarella - come sempre accade nei periodi difficili, ha colpito maggiormente le componenti più deboli ed esposte. Le donne tra queste. Dal punto di vista occupazionale anzitutto. Secondo l'Istat abbiamo 440 mila lavoratrici in meno rispetto a dicembre 2020. Mentre sono a rischio un milione 300 mila posti di lavoro di donne che lavorano in settori particolarmente colpiti dalla crisi".

"L'occupazione femminile è tornata indietro. Ai livelli del 2016, ben al di sotto del 50% raggiunto per la prima volta nel 2019. La causa principale è stata la crisi del settore dei servizi, nel quale lavora l'85% delle donne. Non preoccupano soltanto i dati quantitativi. Peggiora la qualità del lavoro delle donne, con un picco di contratti part-time non volontari, con l'aumento dei lavori a tempo determinato e con una riduzione delle condizioni di conciliazione vita/lavoro. La situazione femminile si fa critica anche dal punto di vista sanitario. L'Inail ha messo in luce, in un recente studio, che quasi il 70 per cento dei contagi denunciati sui posti di lavoro riguarda le donne. Le categorie professionali delle contagiate riguardano soprattutto il settore sanitario"