Lombardia, i 121 chilometri di ciclabili nati sugli ex binari

La riconversione delle ferrovie dismesse avanza. Il censimento di Fiab: ne vanno recuperati ancora più di cento

Una pista ciclabile

Una pista ciclabile

Milano, 3 ottobre 2020 -  «In Lombardia ancora più di cento chilometri di ferrovie dismesse possono diventare percorsi ciclabili". Antonio Dalla Venezia , coordinatore regionale Fiab Veneto e presidente del comitato tecnico scientifico di Bicitalia.org, ha aggiornato il censimento di dieci anni fa promosso dalla Federazione italiana ambiente e bicicletta: " Fino al 2010 in Italia erano stati recuperati 640 chilometri di binari “morti“. Negli ultimi dieci anni altri 400 : è un dato positivo – commenta Dalla Venezia – che conferma un interesse sempre maggiore da parte dei nostri amministratori verso una tematica che, fino a dieci anni fa, era sostanzialmente ignorata, a parte qualche eccezione".

Qual è la situazione in Lombardia? "È la terza regione più virtuosa dopo Veneto ed Emilia Romagna: ad oggi sono state realizzate sette ciclovie dalla riconversione di sedimi ferroviari non più utilizzati".

In quali province sono stati completati gli interventi che ritenete più significativi? "In Valle Brembana e in Valle Seriana sono stati compiuti passi in avanti importanti. Da Bergamo città si può raggiungere in bicicletta Piazza Brembana tramite la ciclovia dei Colli: un lavoro importante che in parte viene vanificato da quel chilometro e mezzo all’altezza di Zogno che non viene sistemata. Un peccato perché si penalizzano i ciclisti meno esperti: le famiglie che si imbattono in ostacoli simili non tornano più".

Ci sono altri progetti in corso? "Nel Pavese la tratta Voghera-Varzi era incompleta: mancavano 18 chilometri. è stato avviato il cantiere per completare l’opera".

In base all’ultimo censimento, quanti chilometri di ferrovia abbandonati restano da recuperare? "Un centinaio: si potrebbe raddoppiare il dato relativo ai 121,3 chilometri riconvertiti a ciclovie".

Dove in particolare? "Ci sono 19 chilometri tra Malnate e Grandate, tra le province di Varese e Como. O la Cremona-Rovato che potrebbe essere al centro di un progetto turistico interessante perché collegherebbe la Bassa alla zona della Franciacorta. Sono solo alcuni esempi che si aggiungono a tratti brevi, ma significativi, in contesti urbani come i cinque chilometri tra Milano Rogoredo e Chiaravalle o i quattro tra Saronno e Ceriano Laghetto".

Quali benefici hanno portato le ciclovie esistenti? "Una tratta di ferrovia dismessa e convertita in percorso cicloturistico diventa già da sola un’attrazione verso quel territorio. Le ricadute a livello economico sono dirette e indirette: dalla valorizzazione di territori minori a un sostegno concreto al cicloturismo e alla mobilità sostenibile. Il recupero consente di ridurre il consumo di suolo per creare collegamenti e infrastrutture ed evitare di lasciare in stato di abbandono binari che non vengono più utilizzati".