Pavia Calcio, Il giudice autorizza il sequestro conservativo dei beni richiesto dal Comune

Il sindaco: "Abbiamo chiesto alla nuova proprietà di saldare i debiti". Il 12 agosto l'udienza

Il sindaco Fabrizio Fracassi e l’assessore allo Sport Pietro Trivi

Il sindaco Fabrizio Fracassi e l’assessore allo Sport Pietro Trivi

Pavia, 3 agosto 2019 - Sequestro conservativo per i beni del Pavia calcio. Il giudice ha autorizzato il sequestro fino a 106mila euro tra somme di denaro e beni mobili. Nel frattempo, il Comune sta cercando un nuovo gestore per lo stadio Fortunati dove potrebbero giocare le giovanili oppure la squadra femminile. La prima squadra, invece, è ferma al palo, non giocherà in via Alzaia.

«Non abbiamo mai chiuso le porte a nessuno – ha detto il sindaco Fabrizio Fracassi –. Abbiamo chiesto solamente alla nuova proprietà di saldarci i debiti». Dopo settimane di articoli di giornale, istant question in consiglio comunale e polemiche, il sindaco ha voluto mettere in chiaro l’intera vicenda Pavia calcio. «Finché la questione sportiva non si è conclusa – ha sottolineato l’assessore allo Sport Pietro Trivi – abbiamo cercato di tenere la bocca cucita. Volevamo evitare che ogni parola potesse portare consenso o meno. La questione si è chiusa il 31 luglio e ora possiamo dire la nostra».

La questione cui l’assessore si riferisce è il mancato ripescaggio della squadra in serie D e la permanenza in Eccellenza dove è retrocessa. «Avrei voluto che il settore giovanile, che è arrivato a un ottimo livello – ha detto il sindaco – potesse continuare. Purtroppo non ci sono state le condizioni. Abbiamo chiesto quanto ci è dovuto perché sono state sostenute diverse spese, altre sono state finanziate visto che nell’ultima tornata di campionato gli spogliatoi non avevano acqua calda. Ora i ragazzi avranno una struttura funzionante».

La preoccupazione del primo cittadino riguardava le tribune: «Si sono staccate parti delle coperture, ho chiesto agli uffici di fare sopralluoghi: ci sono infiltrazioni d’acqua». Secondo i tifosi però il Comune avrebbe dovuto sostenere la squadra: «Ci sono sempre arrivate delle richieste non ufficiali – ha aggiunto Fracassi – dei fogli di carta che avrebbe potuto scrivere chiunque. Quando è venuto a Pavia il presidente Giuseppe Nucera, eravamo in giunta e ha parlato con lui il dirigente. Quindi abbiamo ricevuto una proposta: due annualità su tre del canone e il 20% per i consumi. Avremmo voluto avere garanzie da una banca di primo livello. Ma il presidente mi ha detto con una stretta di mano telefonica».

L’assessore allo Sport, invece si è detto amareggiato: «Sono dispiaciuto per la squadra di calcio e per il nuovo proprietario che ha iniziato la nuova avventura. Forse avrebbe dovuto controllare meglio la situazione debitoria. Abbiamo chiesto il sequestro conservativo che è stato concesso senza sentire la controparte, quindi vuol dire che ci sono motivi seri. Non volevamo che si disperdessero i 50mila euro che il Pavia avrebbe avuto in caso di ripescaggio». Il 12 agosto l’udienza.