Salice, la rinascita delle terme: riapriremo nel 2023

L’operazione di Massimo Caputi già impegnato a Saturnia, Chianciano e nel progetto Scuderie de Montel

L'ingegner Massimo Caputi

L'ingegner Massimo Caputi

Godiasco Salice Terme (Pavia) -  Gli obiettivi sono di riaprire per il Natale 2023 e poi dal 2024 attrarre 100mila persone all’anno. Massimo Caputi, dal luglio dello scorso anno proprietario delle Terme di Salice, giovedì sera all’Hotel Clementi ha presentato le sue "Idee per rilancio Oltrepò e Terme", come già dal titolo sul maxischermo con il doppio logo Terme Italia e Terme di Salice.

Imprenditore già presente nel settore con le Terme di Saturnia e di Chianciano, impegnato anche nel progetto delle Terme di San Siro alle Scuderie de Montel e presidente di Federterme, Caputi innanzitutto ha chiarito che non si era ancora presentato pubblicamente a Salice solo per i tempi lunghi per riuscire a diventare effettivamente proprietario di quel che si era aggiudicato all’asta lo scorso anno a luglio: solo il prossimo 6 giugno verrà completato il rogito per la definitiva acquisizione di tutto il complesso termale, suddiviso in 7 lotti su 85 ettari.

La presentazione dell’altra sera doveva essere inizialmente solo un incontro con le istituzioni e gli imprenditori del territorio, poi estesa all’intera cittadinanza per l’alto interesse alla rinascita delle terme fallite e chiuse dal 2017. Erano comunque presenti in sala molti imprenditori e rappresentanti delle istituzioni locali, in primis il presidente della Provincia, Giovanni Palli, che ha annunciato la nascita di una Cabina di regia, anticipando la richiesta di Caputi.

"Noi ci siamo - ha detto il nuovo proprietario delle Terme di Salice - ma senza di voi non riusciremo a fare nulla. Da sole, senza il territorio, le terme falliscono. Ma è un turismo ricco: ogni euro speso alle Terme ne genera 6 sul territorio". Analizzando punti di forza e di debolezza, se i primi partono dall’unicità delle acque termali di Salice fino alla ricchezza del contesto, la criticità principale resta l’offerta ricettiva