Robbio, la Passaggio realizza cravatte come 100 anni fa e rifornisce il cinema

I clienti scelgono la stoffa e qualunque dettaglio dal modello al passante dal colore del filo alle iniziali ricamate

Gianni Cerutti

Gianni Cerutti

Robbio (Pavia), 21 novembre 2018 - Nel 2011, in piena crisi economica, quando molti chiudevano la propria attività, loro l’hanno aperta trasformando una passione per ciò che è bello in un prodotto oggi apprezzato in tutto il mondo. In un piccolo centro come quello di Robbio, infatti, può capitare d’incontrare giapponesi molto facoltosi inginocchiati a rovistare tra i rotoli alla ricerca della stoffa giusta per confezionare la cravatta che sognavano. Un prodotto unico, fatto su misura e scelto in sartoria dove si trovano degli amici, non in un negozio. «Il nostro è un prodotto di nicchia – dice Gianni Cerutti, 31 anni, che insieme alla moglie Marta Passaggio ha fondato Passaggio Cravatte – che viene venduto più all’estero che in Italia». L’idea di aprire una sartoria artigianale è nata da un’insoddisfazione dell’imprenditore che non riusciva a trovare sul mercato la cravatta dei suoi sogni. Appassionato di stoffe vintage, stampate ancora a mano e datate tra il 1950 e il 1980 che colleziona, ha deciso così di crearsi da solo quel dettaglio elegante che fa la differenza nell’abbigliamento maschile. Viaggiando sempre con la cravatta ben annodata al colletto della camicia come si dovrebbe fare, le creazioni made in Passaggio Cravatte che vanno dalle cravatte ai papillon, dalle pochette alle sciarpe con anche qualche bretella, sono piaciute a molti uomini e pure a qualche donna americana.

«I nostri prodotti vanno in Russia – aggiunge –, Giappone, Hong Kong, ma anche alcuni parenti della regina Elisabetta li indossano sicuri di portare qualcosa di unico creato artigianalmente e su misura. Anche una cravatta deve essere realizzata per la persona che dovrà portarla. Un uomo molto alto non potrà avere la stessa cravatta di uno basso, così uno più robusto». Nella sartoria di Robbio dove arrivano compratori da tutto il mondo che trovano l’attività sui social network, i clienti scelgono la stoffa e qualunque dettaglio, dal modello al passante, dal colore del filo alle iniziali ricamate personalmente da Marta Passaggio in 50 minuti. Quindi, con cartamodello, gesso e forbici, tagliando a mano la stoffa e cucendola, nasce una cravatta originale come si faceva un secolo fa.

«Inizialmente ci siamo appoggiati a un laboratorio di Napoli – prosegue Gianni Cerutti –, una volta apprese le nozioni, abbiamo cominciato a camminare con le nostre gambe per creare un prodotto che non fosse di massa. Odio la globalizzazione estetica. Noi puntiamo a un prodotto interno, mentre le maggiori case si appoggiano molto all’esterno e il risultato non può essere l’originalità». E quei pezzi unici al mondo piacciono anche al cinema. «Abbiamo lavorato per la Warner Bros - sottolinea Cerutti -, per La porta rossa, la serie Suburra, e anche Christian De Sica in Poveri ma bellissimi indossava le nostre cravatte». Di legarsi a brand importanti per commercializzare le proprie creazioni, Cerutti non vuole sentirne parlare: «Abbiamo ricevuto proposte di marchi importanti, possiamo collaborare, ma rimango nella mia Robbio dove sto molto bene. A noi non importa la quantità bensì la qualità. Nel nostro laboratorio non escono migliaia di cravatte. Ogni giorno riusciamo a realizzarne al massimo 25 e ognuna che costa dai 135 ai 250 euro, richiede un mese di lavoro. Siamo una sartoria artigianale, lavoriamo come fanno le poche ancora operative».