Pavia, il brindisi senza allegria: la crisi delle cantine si allarga

In liquidazione la sociale di Canneto, un tempo erano 7 oggi solo 2. Resiste bene solo Terre d’Oltrepò

Raccolta uva

Raccolta uva

Canneto Pavese (Pavia)  Cantine sociali addio in Oltrepò Pavese? L’allarme non è neanche nuovo. Le tribolazioni, in passato, non sono mancate. Già quasi un secolo fa (1912), infatti, la Cantina Sociale di Canneto Pavese (allora Cantina Municipale) aveva chiuso i battenti. E non manca una curiosa coincidenza: sempre a fine dicembre, quella volta il 29 dicembre del 1995 venne decisa, ad esempio, la liquidazione delle Riunite di Stradella. Nell’arco di poco più di 30 anni, così, il numero delle cantine sociali della zona è passato da sette a due. Restano il colosso (è la prima coop vitivinicola della Lombardia) Terre d’Oltrepò che – nel tempo – ha riunito sotto la stessa egida l’ex cantina intercomunale di Broni, la cantina "La Versa" di Santa Maria della Versa e la ex cantina sociale di Casteggio e Torrevilla che, a sua volta, è la somma di due ex cantine ovvero quella di Torrazza Coste e quella di Codevilla.

Un drastico ridimensionamento come numero di soggetti, ma non come "peso" specifico nel settore. Il modello cantina sociale o cooperativa, infatti, è forse in discussione, ma non superato perché difficilmente si potrà farne a meno. Dagli enopoli ancora operanti a Broni, Santa Maria della Versa e Casteggio per Terre d’Oltrepò e a Torrazza Coste e Codevilla per Torrevilla "transita" ogni anno fra il 60 ed il 65% (dipende dall’annata) dell’uva prodotta nei 13.500 ettari vitati a sud del Po. Ovvero oltre 500mila quintali di tutte le varietà di uve coltivate da circa 1.700 aziende agricole. L’asse portante dell’economia di un territorio, dove non mancano punte di eccellenze che hanno saputo ritagliarsi spazi e successi anche sui mercati esteri, ma dove ancora non è attivo (ma annunciato) uno strumento decisivo per il reddito di altre e numerose piccole e medie aziende: l’osservatorio dei prezzi delle uve. Per questo motivo senza le cantine sociali, l’intero comparto o quasi, rischierebbe il collasso.

Le prossime settimane saranno importanti e decisive. Per Terre d’Oltrepò una scadenza importante, perché il 21 gennaio è in calendario l’assemblea straordinaria chiesta da 244 soci (sul totale di oltre 650) con all’ordine del giorno anche una mozione di sfiducia nei confronti dell’attuale vertice dirigenziale. Una parte di soci contesta i prezzi pagati per le uve conferite giudicandoli troppo bassi. Per la Cantina Sociale di Canneto Pavese, invece, si attende il via della procedura per sovraindebitamento con la liquidazione controllata. All’orizzonte ci sarebbe anche uno spiraglio perché cantina e impianti possano ancora servire e funzionare grazie ad un possibile intervento, da definire come modalità, di Torrevilla.