Cosmetici dagli scarti dell’uva: nuovo progetto di Terre d’Oltrepo

Grazie alla collaborazione con l’Università i residui della pigiatura diventano prodotti di bellezza

La vendemmia sulle colline del’Oltrepo

La vendemmia sulle colline del’Oltrepo

Broni (pavia), 25 febbraio 2021 -  Poppea si faceva bella con il latte d’asina, le donne pavesi con gli scarti di lavorazione del vino. Un progetto innovativo ideato dall’Università di Pavia, con il dipartimento di Scienze del farmaco e lo spin-off accademico Etichub di cui è direttore scientifico la professoressa Paola Perugini e realizzato con la cantina Terre d’Oltrepo, prevede che dagli scarti della pigiatura dell’uva si ricavino ingredienti per uso cosmetico. "Un’idea che abbiamo abbracciato perché ci sembra importante sviluppare e trasformare tutti gli scarti dell’uva con un fine scientifico – spiega il presidente di Terre d’Oltrepo, Andrea Giorgi –. Questo progetto tende alla valorizzazione dei sottoprodotti dell’industria vitivinicola ottenendo in modo riproducibile ingredienti per uso cosmetico e quindi valutarne la qualità, l’efficacia e la sicurezza".

Un progetto che punta anche a trovare alternative economiche all’Oltrepo Pavese. "In questo modo sarà possibile rendere fruibili degli ingredienti naturali – aggiunge il presidente Giorgi - sostenibili e funzionali alla filiera cosmetica, originando un nuovo settore di sviluppo economico". Il residuo della lavorazione dell’uva comprende buccia, vinaccioli (semi) e graspi e presenta una composizione chimica variabile, a seconda del clima, del luogo della loro provenienza e della varietà del vitigno. I semi d’uva sono ricchi di antiossidanti fenolici, mentre le bucce contengono abbondanti antociani, che sono i responsabili della colorazione. "I composti fenolici e i costituenti lipofili come gli acidi grassi essenziali e le vitamine, oltre che le proteine, i carboidrati non digeribili e gli antiossidanti che sono contenuti nei sottoprodotti della lavorazione dell’uva – si legge nel progetto dell’Università - possono assumere una notevole importanza economica nell’industria farmaceutica, cosmetica e alimentare". Il progetto durerà di 24 mesi e andrà dalla lavorazione per l’ottenimento dell’ingrediente fino allo sviluppo dei prodotti.