Ucciso dall'assessore leghista in piazza, terzo presidio a Voghera per ricordare Youns

La sorella Baijia protesta contro la liberazione per scadenza dei termini dell'ex assessore Massimo Adriatici

Il presidio di Voghera

Il presidio di Voghera

Voghera (Pavia), 31 ottobre 2021 - "Avete liberato un assassino". L'urlo parte da Bahijia, sorella di Youns El Boussetaoui, nella stessa piazza Meardi a Voghera dove il fratello 39enne è stato ucciso la sera dello scorso 20 luglio dal proiettile sparato dalla pistola dell'ex assessore alla Sicurezza, Massimo Adriatici, indagato in stato di libertà (dal 20 ottobre scaduti i termini per gli arresti domiciliari) per l'accusa di eccesso colposo di legittima difesa.

Dalle 15 e per tutto il pomeriggio un centinaio circa i manifestanti che hanno partecipato al presidio organizzato da Gianpiero Santamaria, coordinatore di Buona Destra Voghera, ma sotto più bandiere politiche, da Rifondazione ai Giovani comunisti, accomunati dalla richiesta di giustizia per Youns e dall'opposizione alla Lega della giunta vogherese guidata dal sindaco Paola Garlaschelli.

"A Voghera siamo la maggioranza silenziosa - dice Santamaria - che non si riconosce in questa amministrazione. Siamo qui oggi e ci saremo sempre, per Youns e per i vogheresi che non accettano questa situazione". Rispetto alle due precedenti manifestazioni, quella di sabato 24 luglio appena dopo la tragedia e quella un po' meno partecipata dello scorso 25 settembre con Adriatici ancora ai domiciliari, la differenza è proprio lo stato di libertà dell'ex assessore.

"La giustizia deve essere uguale per tutti - tuona la sorella Bahija - mi vergogno di essere cittadina italiana se questa è la giustizia italiana. Perché è libero l'uomo che ha ucciso mio fratello? Ma quale legittima difesa, ha ucciso un uomo disarmato, malato, questo è evidente ed è l'unica cosa che conta, è la verità. Chiediamo giustizia: l'assassino deve finire i suoi giorni in prigione, deve pagare per quello che ha fatto".