Voghera, l’intelligenza artificiale debutta in endoscopia

Presentato in via telematica il primo sistema al mondo a supporto del reparto dell’ospedale di Voghera

Davide Campari,  Michele Brait e Costanza Alvisi

Davide Campari, Michele Brait e Costanza Alvisi

Voghera (Pavia), 21 ottobre 2020 - Per la prima volta al mondo, un sofisticato sistema di intelligenza artificiale capace di riconoscere un sospetto cancro al colon sarà utilizzato per le attività ordinarie. Si trova presso l’Asst di Pavia: lo strumento Cadeye infatti è stato installato presso l’unità operativa di endoscopia digestiva dell’ospedale di Voghera. Il sistema prodotto dalla multinazionale giapponese Fujifilm si basa sulla tecnologia del deep learning, che rende l’intelligenza artificiale in grado di elaborare in modo completo e approfondito le informazioni recepite. In concreto, Cadeye può riconoscere con molta precisione immagini di polipi sospetti, evidenziandoli su un monitor e lanciando un segnale acustico per avvisare lo specialista.

Oltre a rilevare la lesione sulla mucosa del colon, Cadeye è capace anche di esaminarla fornendo un’ipotesi diagnostica, sottolineando se si tratti di una neoplasia o no. Le informazioni raccolte dall’intelligenza artificiale poi saranno valutate dal medico specialista. Un’innovazione importante per la salute delle persone: si pensi che il cancro del colon retto è la seconda causa di morte per tumore nei Paesi occidentali. In provincia di Pavia il tasso di rischio per questo cancro è nella media nazionale, ma l’adesione allo screening è il più basso in Lombardia.

L’arma di prevenzione più efficace è la colonscopia, ora all’ospedale di Voghera supportata dal nuovo sistema: "La filosofia aziendale trova nell’innovazione tecnologica, la leva per migliorare la propria performance qualitativa e quantitativa, garantendo migliori standard di risposta al bisogno di salute – ha commentato il Direttore Generale di Asst Pavia, Michele Brait -. L’ecografia diagnostica presso l’ospedale di Voghera così rinnovata, sarà punto di riferimento per i medici di medicina generale e gli altri ospedali dell’azienda, che potranno così sviluppare e ampliare la propria offerta diagnostica. Un determinante passo in avanti anche per migliorare le attività di screening oncologico".