Violenze all’asilo nido di Varzi, cambia il giudice e la maestra è libera

Per il primo magistrato pochi due anni. Ora patteggia

maltrattamenti all'asilo

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Varzi (Pavia), 9 settembre 2020 - Cambia il giudice, cambia la decisione. Così l’ex maestra di un asilo nido di Varzi, accusata di maltrattamenti sui bambini di cui si occupava, è libera: ha patteggiato ieri mattina davanti al Gup di Pavia una pena di due anni di reclusione con sospensione condizionale. La stessa richiesta di patteggiamento a dicembre 2019 era stata respinta da un altro magistrato che aveva ritenuto troppo bassa la proposta della difesa e della Procura. M.F., cinquant’anni, era stata arrestata a marzo 2019 dalla Guardia di finanza. All’epoca dei fatti era titolare dell’asilo nido, struttura convenzionata che poi è stata chiusa. Gli investigatori avevano documentato spintoni, strattonamenti e schiaffi, ripresi dalle telecamere installate nel corso dell’indagine, ma erano emersi anche abusi psicologici: sembra per esempio che se un bimbo non avesse voluto fare colazione, sarebbe stato costretto al digiuno tutto il giorno. 

L’insegnante era finita davanti al Gup di Pavia con due colleghe, le quali hanno scelto di essere giudicate con rito abbreviato ed erano state condannate rispettivamente a un anno, cinque mesi e dieci giorni e a un anno, sei mesi e venti giorni di reclusione, disposto anche il versamento di una provvisionale da mille euro per le cinque parti civili costituite. A differenza delle collaboratrici, la ex titolare aveva preso la strada del patteggiamento, ma il Gup aveva rigettato la richiesta, stralciando la sua posizione affinché venisse valutata da un altro giudice. Infatti, lo stesso Gup non avrebbe potuto giudicare l’insegnante, perché essendosi già espresso sul patteggiamento era diventato incompatibile. Ieri, di fronte al nuovo Gup, la difesa della maestra ha ripresentato la stessa proposta e questa volta è stata accolta.

«Inquietante pensare che un magistrato non ritenga congrua la proposta di pena perché troppo bassa e nove mesi dopo senza che nulla sia cambiato a livello processuale un altro magistrato la consideri adeguata – spiega l’avvocato Luca Angeleri, che assiste le famiglie dei bambini –. Leggeremo le motivazioni, ma la richiesta è stata avanzata dalle parti perché, essendo accusata di un reato ostativo per i servizi sociali, con una pena superiore ai due anni la ex maestra sarebbe dovuta sicuramente andare in carcere». La ex maestra ha lasciato l’insegnamento e ora lavora in un altro settore.