"Andrea è uscito alle 6 per andare a lavorare ed è tornato in una bara"

Parla la compagna di una delle due vittime dell'incidente sul lavoro di Villanterio: "Voglio giustizia"

Simona Cavaliere con il compagno Andrea Luisini

Simona Cavaliere con il compagno Andrea Luisini

Linarolo (Pavia) - "Non voglio compassione, voglio affetto". Simona Cavaliere, compagna di Andrea Lusini che insieme ad Alessandro Brigo ha perso la vita nell’incidente sul lavoro accaduto a Villanterio, non accetta di essere etichettata come "la poverina". "Sto vivendo una tragedia - dice - e non è neppure il primo lutto, ma non ha senso quello sguardo ebete di chi mi incontra per strada, sarebbe meglio che qualcuno mi venisse a trovare o mi chiedesse come sto. Perché è dura andare avanti. Andrea è uscito di casa alle 6 di venerdì per andare a lavorare ed è tornato in una bara. È inammissibile. Non avrei mai potuto immaginare di ricevere dai carabinieri la telefonata con la quale mi avvisavano dell’incidente che si era verificato alla DiGiMa e che il mio compagno era deceduto".

Simona e Andrea si erano conosciuti tramite degli amici oltre 3 anni e mezzo fa e da un anno e mezzo convivevano. Per lei, il 51enne, aveva accettato di trasferirsi dalla Toscana alla Lombardia andando a lavorare per un’agenzia interinale. "Andrea era schivo – ricorda la sua compagna – ma in paese lo conoscevano e lo apprezzavano, dava l’anima per il suo lavoro". E proprio sul lavoro ha perso la vita. "Voglio giustizia e mi sono affidata a un legale per ottenerla. In azienda non usavano le mascherine, non c’erano dispositivi di sicurezza. Alessandro e Andrea non sono stati protetti. Se c’è un responsabile per tutto questo deve pagare. Da una parte ci sono due figli che hanno perso il padre e dall’altra ce ne sono tre". 

Lusini, infatti, ha tre figli che sono rimasti in Toscana. "Anche i figli di Andrea sono determinati nel voler avere giustizia. Inizialmente erano comprensibilmente arrabbiati e turbati, ora che hanno acquisito una maggiore serenità vogliono che l’eventuale responsabile di questa tragedia, paghi. Sono morti due uomini giovani, con tanti progetti". Secondo una prima ricostruzione, i due operatori della piccola azienda dove si lavorano gli scarti della macellazione avrebbero respirato una sostanza tossica cercando di sbloccare il tubo che da una vasca di decantazione porta a un altra. Sarà l’autopsia che verrà effettuata oggi a stabilire di che sostanza si sia trattata e se vi sia stata una mancanza da parte del proprietario dell’impianto iscritto nel registro degli indagati. "Speriamo che le indagini facciano luce e spero non si voglia attribuire la responsabilità di quanto accaduto ad Alessandro e ad Andrea che hanno perso la vita. Erano due splendide persone. Io ho perso un grande amore, mio figlio un uomo che gli faceva da padre dopo aver perso il suo e i miei suoceri lo avevano accolto in casa come un figlio. In tutto questo dolore, io che sono una donna forte non voglio più tacere".