Pavia, stop al karaoke: i vigili spengono la musica

Fermata la serata di un bar di strada Nuova dopo le lamentele dei residenti

La movida in Strada Nuova

La movida in Strada Nuova

Pavia, 22 luglio 2018 - Microfono, computer e via. Ognuno può diventare cantante per una sera. Questo avevano pensato i titolari del bar “Time out” di strada Nuova quando avevano deciso di organizzare una serata karaoke con cantanti professionisti e spazio anche ai dilettanti. Ma qualcuno non ha gradito la musica e ha ripetutamente richiesto l’intervento delle forze dell’ordine, finché non è stato spento il microfono e la musica è finita.

«Ma erano solo le 22,20 - ha raccontato Roberto Sacchi del Time out - non era notte fonda». Per preparare la serata, i titolari del bar avevano pagato i diritti Siae, richiesto autorizzazioni e preparato il personale. La risposta da parte della clientela anche non più giovanissima non è mancata: tanti avevano deciso di partecipare a una serata karaoke e altri si fermavano passeggiando. «Il problema è che l’altra sera - ha aggiunto Sacchi - a causa della forte pioggia non c’era in giro nessuno. La nostra finestra era aperta e la musica si sentiva all’esterno. Così qualcuno alle 21,30 ha cominciato a chiamare gli agenti di polizia municipale. Meno di un’ora dopo, due pattuglie sono intervenute con le sirene accese e ci hanno intimato di spegnere tutto e fare silenzio perché qualcuno aveva chiamato più volte». E tutto è stato spento. «Gli agenti mi hanno detto che serviva una verifica acustica di impatto ambientale, della quale nessuno mi aveva parlato - ha proseguito il titolare del bar - che costa 850 euro. “Se non l’avete dovete spegnere tutto altrimenti scatta il verbale”, mi hanno detto. Non ho assolutamente nulla contro le forze dell’ordine, anzi, tutta la mia stima, ma chi ha chiamato doveva solo ringraziarci per quello che stavamo facendo. A mezzanotte avremmo spento tutto e si sarebbe conclusa una serata un po’ diversa dal solito».

Invece solitamente in centro il caos va avanti fino all’alba tanto che un gruppo di residenti sta valutando di chiedere i danni al Comune. «Ci sono urla, botte, vetri rotti, gente che utilizza i portoni come gabinetto - ha insistito Roberto Sacchi - e nessuno interviene. Forse qualcuno preferisce questa malamovida alla nostra proposta. Intanto però Pavia non la riconosco più, le attività commerciali in centro stanno morendo ad una ad una». Eppure proprio strada Nuova nei weekend estivi viene pedonalizzata per consentire ai bar di mettere fuori i tavolini trasformando l’asse in un salotto a cielo aperto. Purché si parli sottovoce.