Vigevano, guasti ai treni e caos: pendolari furiosi

Convogli soppressi e in ritardo: 48 ore da dimenticare

Chi si sposta sui binari subisce spesso disagi

Chi si sposta sui binari subisce spesso disagi

Vigevano (Pavia), 8 giugno 2019 - Sono giorni complicati per i viaggiatori della linea ferroviaria Milano-Mortara, quella che ogni giorno “sposta” da e per il capoluogo regionale almeno ventimila persone. L’ultimo disagio registrato in ordine di tempo risale a ieri mattina, quando un mezzo pesante, che impegnava la sede stradale di un passaggio a livello impedendo alle barriere di scendere, ha costretto il treno 10518, partito da Mortara alle 8.38, a una sosta imprevista in territorio di Abbiategrasso. L’inconveniente è stato risolto abbastanza rapidamente, non tanto però da evitare di accumulare un ritardo di 18 minuti.

Peggio sono andate le cose nella giornata di giovedì: nel pomeriggio un guasto al treno partito da Mortara alle 16.33, che si è verificato alla stazione di Abbiategrasso, ha impedito al convoglio di proseguire il viaggio sino alla stazione milanese di Porta Genova. Di contro anche il treno partito da Milano e diretto a Mortara, ha chiuso il suo servizio allo scalo abbiatense per prestare assistenza al treno guasto. Complessivamente sono stati soppressi quattro treni e solo in quella porzione del pomeriggio dei 46 treni previsti 30 hanno accumulato ritardo. E in serata ci sono stati notevoli problemi legati alla mancata partenza del treno delle 19.42 da Milano, uno di quelli più utilizzati dai pendolari lomellini.

«È stata l’ennesima prova della disastrosa comunicazione di Trenord – commenta Carlo Motta, portavoce dell’associazione MiMoAl, che raccoglie i pendolari della tratta –. Visto che il treno tardava a partire, moltissimi pendolari si sono spostati nella carrozze del convoglio delle 20.08. Poi però hanno dovuto fare retromarcia e tornare sul primo treno. Che quaranta minuti dopo l’orario fissato per la partenza era ancora fermo in stazione». Soltanto a quel punto il capotreno ha annunciato che si lì a poco, finalmente, il convoglio sarebbe partito. «Ma mentre ci informava di questo – osserva ancora Motta – lo speaker della stazione continuava a indicare l’altro treno, quello delle 20.08, come il prima che sarebbe partito. In altre parole una confusione totale e comunque ci siamo rimessi in viaggio con tre quarti d’ora di ritardo sui tempi previsti. Una situazione inaccettabile per chi utilizza il treno per spostarsi da e per Milano per lavorare o studiare».