Autovelox spenti, il Comune di Vidigulfo fa causa al prefetto

I dispositivi disattivati per mancanza dei "requisiti tecnici": l'amministrazione non ci sta

L’autovelox sulla sp 205

L’autovelox sulla sp 205

Vidigulfo (Pavia), 5 dicembre 2018 - Autovelox spenti perché "in base ai risultati di un approfondito studio elaborato dal comando della polizia stradale di Pavia erano venuti meno i requisiti tecnici". Esattamente due mesi fa la Prefettura ha deciso che sei apparecchi non erano più necessari e tra questi c’era anche quello di Pontelungo, una frazione di Vidigulfo, ma il Comune non ci sta e ha deciso di fare causa al prefetto. Il 30 novembre la giunta comunale ha deciso di impugnare davanti al Tar della Lombardia il decreto prefettizio perché «si ravvisano difetti procedurali e di ordine motivazionale».

«Il prefetto rappresenta il governo a livello provinciale - ribatte il capogruppo dell’opposizione in Consiglio comunale Fabio Chiocchetti -, è l’Autorità provinciale di pubblica sicurezza e vigila sulle amministrazioni comunali che operano in provincia, sostituendosi a loro in caso di necessità. Dietro a questo ricorso non c’è la sicurezza dei cittadini sulla strada provinciale 205 Vigentina, ma il tentativo estremo di salvare il bilancio di Vidigulfo per il triennio 2018-2020. Nel solo 2018, infatti, dal velox trasformato in bancomat, il Comune prevedeva di incassare l’astronomica cifra di 1 milione e 100mila euro, 900mila per il 2019 e altri 900mila per il 2020». Quest’anno al momento dello spegnimento dell’autovelox, sono state accertate contravvenzioni definitive per 506.273,69 euro. «Per il 2018 in bilancio mancano all’appello ben 593.726,31 euro - prosegue la minoranza -. Durante il Consiglio comunale del 13 novembre sulle variazioni di bilancio, avevamo chiesto come mai non fossero state diminuite le entrate del velox dato che il dato era definitivo.

La risposta era stata che il Comune si stava attivando col prefetto per riattivare l’apparecchio. Così ad oggi non è ancora stato convocato il Consiglio per approvare le variazioni». In passato la prefettura ha più volte ripreso l’amministrazione comunale per le gravi lacune che presenta la sezione trasparenza amministrativa del sito comunale o la mancata convocazione di un Consiglio comunale. «L’amministrazione si dovrebbe preoccupare di questo - conclude Chiocchetti -, altro che fare causa alla prefettura. Anche perché in questa prima fase si spenderanno 8.754,72 euro per le spese legali, risorse tolte ai più deboli o per sistemare le strade del paese».