Viadotti a rischio, scattano i primi divieti nel Pavese

L’ordinanza ora impone il limite massimo di portata di 25 tonnellate e la distanza minima obbligatoria di 60 metri tra un veicolo e l’altro

I cavalcavia che portano all'ingresso dell'autostrada Torino Piacenza

I cavalcavia che portano all'ingresso dell'autostrada Torino Piacenza

Pavia, 12 dicembre 2019 - Limite massimo di portata 25 tonnellate e minimo obbligatorio di distanza, da un veicolo all’altro, di 60 metri. L’ordinanza emessa da più comuni (Broni e Stradella in testa) riguarda tutti i viadotti situati su strade vicinali (ma non solo) che bypassano l’autostrada Torino-Piacenza. Non proprio un allarme, ma sicuramente un alert come stanno ad indicare i cartelli già posizionati lungo queste arterie stradali.  Alcune super trafficate come quella di regione Badia, a Stradella, verso la località Coriggio e l’area delle logistiche, altre come nel caso del cavalcavia in località Casone Nuovo o Dossi di Broni, a uso prevalentemente agricolo e soprattutto stagionale.

I provvedimenti nei vari comuni (pare anche a Santa Giuletta) e come si legge nell’ordinanza del comando di polizia locale di Broni, sono stati adottati in seguito ad una richiesta da parte della Direzione Tecnica Infrastrutture della società Satap concessionaria dell’autostrada Torino-Piacenza che scorre lungo il confine settentrionale dell’Oltrepo Pavese, da Voghera fino al confine con la provincia di Piacenza. I limiti sia di portata sia di distanza nei transiti lungo questi cavalcavia possono essere derogati, in particolari circostanze, solo dalla stessa Satap che ha provveduto al posizionamento della cartellonistica mentre la sorveglianza è affidata ai vigili urbani dei vari comuni e alle altre forze dell’ordine. Broni ha recepito la richiesta ed emesso la specifica ordinanza sin dal 4 dicembre scorso.  Ma non solo: «La nostra polizia locale è intervenuta a supporto della polizia provinciale – sottolinea il sindaco di Broni, Antonio Riviezzi – anche per lavori in corso su un altro viadotto super trafficato che collega la ex statale via Emilia con la provinciale delle Due Teste e soprattutto con il casello dell’autostrada Torino-Piacenza. L’intervento di manutenzione straordinaria si è reso necessario, dopo la caduta di calcinacci, ma non ci sono particolari rischi».

Fra gli altri viadotti in stretta osservazione e che scavalcano l’autostrada per i collegamenti nord-sud c’è soprattutto anche quello di regione Badia a Stradella. Da qui passano, in deroga al divieto per altri analoghi mezzi pesanti, i camion del servizio di nettezza urbana, altrimenti costretti ad un lungo giro per arrivare alla vicinissima piattaforma ecologica. Qualche volta, però, si infilano anche Tir – ignorando i cartelli – in uscita dall’area delle logistiche. Il fondo stradale è in precarie condizioni, anche con gobbe nell’asfalto, soprattutto lungo la rampa nord del viadotto. Comunque, si tratta di una strada stretta dove, a stento, passano contemporaneamente due auto e dove, spesso, anche al buio, si incontrano operai diretti, a piedi, alle logistiche. Nessun provvedimento, invece, per il cavalcavia, recente (2009) lungo la cosiddetta tangenziale est di Stradella sulla provinciale Passi del Po. Anche se, proprio lungo questa direttrice non è raro il transito di super carichi eccezionali o con portata superiore alle 100 tonnellate. Un itinerario scelto in alternativa all’autostrada probabilmente perché gratuito in quanto senza pedaggio. Succede, stando ad alcuni riscontri effettuati, soprattutto al venerdì sera o notte: si dice per evitare anche l’eventuale incrocio con altri mezzi pesanti. I sindaci dei comuni rivieraschi al Po (Portalbera, Spessa e Arena Po), in passato, avevano chiesto, ripetutamente, di intensificare controlli e prevedere divieti per salvaguardare la tenuta del ponte «De Gasperi» sul fiume Po, il più recente della provincia di Pavia (ma risale, comunque, al 1974) e l’unico ancora senza limiti di portata o divieti.