Vendemmia in Oltrepò, prezzo garantito per il Pinot nero

Contro le speculazioni al ribasso, Terre d’Oltrepò ha deciso: l’uva di riferimento a 70 euro al quintale

La cantina quest’anno acquisterà anche da chi non è socio "per aiutare il territorio"

La cantina quest’anno acquisterà anche da chi non è socio "per aiutare il territorio"

"Per evitare speculazioni al ribasso, abbiamo deciso un prezzo garantito sulle uve di Pinot nero". Enrico Bardone, presidente della cantina sociale Terre d’Oltrepò, anticipa la novità per la vendemmia ormai imminente, anche se dal risultato ancora incerto per la rallentata maturazione dell’uva a causa della siccità e del caldo e per i danni causati dalle grandinate. "Martedì – annuncia il presidente Bardone – faremo il consueto incontro con i nostri soci conferitori per spiegare la procedura della vendemmia. Nella riunione il dg spiegherà nel dettaglio i metodi per il conferimento delle uve e io farò invece comunicazioni di vario tipo, in particolare con la stima dei prezzi a saldo del 2021, dopo i conti chiusi a giugno anche se per il bilancio dobbiamo aspettare ottobre". Per la vendemmia Terre d’Oltrepò ha già fissato alcune date, diverse per le tre sedi di Broni, Casteggio e Santa Maria della Versa. "Apriamo la cantina di Broni l’11 e il 12 agosto – anticipa Bardone – con prenotazione dal 10; la cantina di Casteggio parte il 16 agosto, con prenotazioni dal 12 e 13. Per LaVersa verrà bisogna attendere la maturazione delle uve della zona". C’è ancora incertezza infatti sui tempi e tanto dipenderà dal meteo delle prossime settimane, per valutare quale sarà il danno provocato dalla siccità e dal caldo di luglio che ha rallentato la maturazione, mentre le grandinate hanno già compromesso molti vigneti.

"Prevediamo scarsità di prodotto sia per la siccità sia per le grandinate, che hanno colpito una fascia molto estesa. Terre d’Oltrepò, per evitare speculazioni al ribasso sui prezzi delle uve, ha fissato 70 euro al quintale per il Pinot nero, uva di riferimento. È la prima volta nella storia della cantina, ma abbiamo ritenuto la decisione necessaria perché il mercato sta andando in maniera molto strana. Vogliamo dare una mano agli agricoltori, già al collasso finanziario per l’aumento dei costi di produzione. E acquisteremo uve anche da non soci: per aiutare il territorio ed evitare una speculazione selvaggia".