Pavia, al Vallone il presepe di cristiani e islamici

Al lavoro insieme migranti, ex tossicodipendenti e cittadini

Un momento della creazione del presepe di comunità

Un momento della creazione del presepe di comunità

Pavia, 9 dicembre 2018 - Quando le tradizioni non dividono, ma uniscono può anche capitare che cattolici e musulmani lavorino insieme per far nascere un presepe. Accade al quartiere Vallone dove i richiedenti asilo ospiti del Sistema di protezione per rifugiati (Sprar) in via Mortara, ex tossicodipendenti della comunità Crescere insieme di cascina Contigliara e cittadini stanno realizzando insieme le tappe chiave della storia di Gesù.

Un lavoro corale, pensato a tavolino e prodotto interamente a mano con materiali di recupero, che rientra nel progetto "Vallone social crew" di cui Auser comprensoriale Pavia è capofila e viene portato avanti grazie a finanziamenti di Cariplo, Csv e Regione e all’impegno di Calypso. Cinque le installazioni che si realizzeranno per le vie del quartiere e raffigureranno i momenti più rappresentativi della tradizione evangelica, dall’Annunciazione fino all’arrivo dei Re Magi.

Il "presepe di comunità" com’è stato chiamato, è partito dalla chiesa di Sant’Alessandro dove per rendere attuale la storia, l’annuncio dell’Arcangelo Gabriele è stato sostituito da quello che ogni giorno ci raccontano i media in particolare quando parlano dell’arrivo di migranti sulle coste siciliane. "Abbiamo pensato alle paure che colpiscono quanti non conoscono coloro che arrivano", hanno raccontato gli operatori che stanno tenendo il laboratorio frequentato da italiani, maliani, etiopi e curdi. "E’ un piccolo esempio d’integrazione" aggiungono con un pizzico d’orgoglio gli operatori. Ora il presepe di comunità proseguirà davanti alla chiesa del Don Orione con la stazione “Non c’è posto per noi”, che raffigura il momento in cui a Maria e a Giuseppe non è stata data ospitalità. Alle 15 del 24 dicembre, la Natività sarà collocata al parchetto del Crosione poi ci sarà l’Adorazione dei pastori in via Don Gnocchi e il 5 gennaio in piazzale Torino arriveranno anche i Re Magi.Sperando che le prime due installazioni, quelle più delicate, possano resistere fino all’Epifania. Ogni raffigurazione, realizzata con materiali di recupero, legno, reti, si trova accanto alla riproduzione di un celebre quadro che raffigura uno dei passi del Vangelo.