Vaccini, Pavia è la città lombarda con più immunizzati

Il sindaco Fracassi in Aula: la percentuale al 13,83 è la più alta di tutti. Giù i ricoveri al San Matteo

Vaccinazioni alla clinica Città di Pavia

Vaccinazioni alla clinica Città di Pavia

Pavia, 27 marzo 2021 -  Il capoluogo pavese è la città della Lombardia con la più alta percentuale di vaccinati (13,83) rispetto ai residenti. A giovedì risultavano 9.460 persone immunizzate, oltre 5mila delle quali hanno ricevuto anche la seconda dose. I dati sono stati forniti dal sindaco Fabrizio Fracassi in Consiglio comunale. "Rispetto ad altre zone - ha detto - il 75% dei medici di base (43 su 57) si è messo a disposizione per le vaccinazioni. Sono 7 le linee vaccinali del San Matteo, alle quali si aggiungono le 3 del Mondino, della Maugeri e della Città di Pavia dove solo ieri sono state immunizzate 100 persone su 149 prenotate".

Nei giorni scorsi, però, era esplosa la polemica perché per la campagna massiva il palaCus, più vicino all’ospedale, era stato preferito a palazzo Esposizioni. Per la vaccinazione degli anziani, invece, il Mezzabarba aveva offerto diverse sedi eppure 5.000 anziani sono stati invitati ad andare nel Milanese o nel Lodigiano. "La Croce verde offre trasporti a prezzi calmierati - ha sottolineato l’assessore Anna Zucconi - e i servizi sociali sono pronti ad accompagnare gli anziani".

Basta che ci siano i vaccini da somministrare per vedere la luce. Al San Matteo sono in leggero calo i pazienti ricoverati (184) e alla Città di Pavia su 20 posti, 15 sono occupati. Ma si è abbassata l’età dei malati. Ora la media è di 45 anni e ci sono diversi minori. Potrebbe essere una rara variazione genetica a esporre alcuni giovani uomini a forme più gravi di Covid. Lo rivela uno studio del San Matteo. E mentre gli scienziati studiano il virus, i pavesi cercano di affrontarlo. Dall’11 novembre al 22 marzo il servizio psicologico del Mezzabarba ha registrato 56 accessi e 85 colloqui tra malati non gravi e, ultimamente, anche genitori che chiedevano aiuto per i loro figli universitari in crisi.