"Un ponte ideale col 1945 per fare tacere le armi"

A Pavia orazione affidata alla mamma di Andy Rocchelli. Contestato il sindaco

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di Manuela Marziani

Pochi tricolori e più bandiere della Rete antifascista in piazza Italia ieri mattina per la tradizionale cerimonia del 25 aprile. Una piazza gremita in cui si sono sentiti anche molti fischi e un accenno di contestazione da parte di alcuni esponenti di estrema sinistra, quando ha preso la parola il sindaco Fabrizio Fracassi. "Il 25 aprile e quello che questo giorno rappresenta appartiene a tutti i cittadini, senza divisioni – ha detto il primo cittadino –. Desidero concludere con le parole pronunciate da Papa Francesco "si scelga la pace. Si smetta di mostrare i muscoli mentre la gente soffre. Non abituiamoci alla guerra, impegniamoci tutti a chiedere a gran voce la pace". Un caldo applauso, invece, ha salutato l’orazione ufficiale tenuta da Elisa Signori, docente di Storia contemporanea all’Università di Pavia, direttrice dell’Istituto pavese per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea e madre di Andy Rocchelli, il fotoreporter pavese ucciso nel Donbass nel 2014. "Va costruito un ponte tra il fragore delle armi di oggi e il 25 aprile di 77 anni fa, che mise a tacere le armi – ha detto Signori –. La Resistenza italiana fu il frutto di un disperato bisogno di pace e di una condanna totale della guerra". Un accenno poi è stato fatto anche a un pavese come Teresio Olivelli, fascista, che "dopo aver partecipato con convinzione alla sciagurata offensiva in Russia – ha sottolineato la docente –, sulla scorta di quella tragica esperienza operò una profonda revisione critica, al pari di tanti suoi coetanei. Tornato in Italia, diventò ‘ribelle’ combattendo contro fascismo e nazismo, sino a trovare la morte in un campo di concentramento. Oggi quanti dei soldati russi che combattono in Ucraina si rendono conto dell’insensatezza di questa aggressione militare? In Russia è bandita anche la parola guerra: sino a quando resterà l’attuale bavaglio all’opinione pubblica e all’informazione?".

Venendo poi al nostro Paese Elisa Signori ha sottolineato che "occorre la massima attenzione a difesa di leggi, regole e valori che sono alla base della nostra vita democratica. Serve un impegno costante". E poi ha parlato di pace citando pure lei Papa Francesco. Nessun accenno invece al figlio, decisione che ha deluso diverse persone arrivate in piazza: "Andy ha fatto una sua scelta coraggiosa – ha sottolineato –, ma oggi non è il caso di mescolare la sua storia con la festa del 25 aprile".