Dall'Ucraina al Pavese: Nikita in classe per ritrovare il sorriso

Il bambino inserito alle elementari di Zinasco: i compagni hanno preparato per lui un’accoglienza speciale

Nikita accolto a scuola

Nikita accolto a scuola

Zinasco (Pavia) -  Due narcisi gialli, come uno dei colori della bandiera del suo Paese: è l’omaggio di benvenuto che Nikita, un bambino arrivato dall’Ucraina, ha ricevuto dal corpo docenti. Con la mascherina verde ferma sul viso, il bambino ha mostrato con orgoglio cosa ha imparato dal momento del suo arrivo in Italia. Sul quaderno ha incollato alcune immagini con scritte in ucraino e in italiano, che il piccolo sta cercando di imparare per poter vivere a Zinasco e per poter ordinare anche una pizza.

È stato accolto con affetto Nikita. Nella scuola con le pareti dipinte di azzurro ha trovato ad attenderlo un banco, il materiale scolastico acquistato dal Comune e, sulle porte delle aule della scuola elementare, una miriade di disegni che parlano tutti di lui. I suoi compagni, infatti, quando aspettavano che arrivasse, si sono immaginati questo nuovo compagno e lo hanno ritratto per mano ad ognuno di loro e sotto un arcobaleno che simboleggia la pace. "La comunità di Zinasco – ha detto la dirigente scolastica Maria Oglio – ha accolto questi bambini nel modo migliore, nel segno dell’inclusione e la scuola sta facendo di tutto per farli sentire a casa". "Siamo contenti di ospitare le persone che fuggono dalla guerra – ha aggiunto il sindaco Massimo Nascimbene –. Speriamo che questo massacro, che non doveva neppure incominciare, finisca presto".

Nell’attesa che vengano deposte le armi, anche a Sairano la scuola ha accolto un altro ragazzino. Tutte le mattine va in classe, segue quello che fanno i suoi compagni, ma con il computer si collega anche con il suo Paese dove la maestra, sotto le bombe, continua imperterrita a fare lezione per i suoi alunni. Vuole garantire un po’ di normalità agli allievi. E lui ascolta, prende appunti perché non vorrebbe mai perdere l’anno ed essere bocciato. L’istruzione per lui è più importante del conflitto, è il suo passaporto per il futuro.

Per rimanere in Italia, questi ragazzini, come gli altri profughi, devono segnalare la propria presenza, sottoporsi a tampone molecolare, richiedere ad Ats il codice come straniero temporaneamente presente e verificare la propria situazione vaccinale.