Ucciso in piazza a Voghera dall'assessore: "Il proiettile era da guerra"

Per i legali della famiglia si tratterebbe di munizioni espansive "dum dum", la cui vendita è vietata

I rilievi in piazza Meardi a Voghera

I rilievi in piazza Meardi a Voghera

Voghera (Pavia), 9 settembre 2021 - Nuovo capitolo nel caso della morte di Youns El Boussettaoui, l'uomo ucciso in piazza lo scorso 21 luglio dall'assessore, ora dimessosi, alla Sicurezza Massimo Adriatici, arrestato e attualmente ai domicliari. Il proiettile esploso da Adriatici, secondo i legali della famiglia della vittima, era illegale, perché del tipo hollow point (o "dum dum") cioè con un foro sull'ogiva per provocare maggiori ferite, un proiettile de "guerra": è quanto sostengono gli avvocati Debora Piazza e Marco Romagnoli, in una memoria presentata al gip Maria Cristina Lapi, come riportato dalla  Repubblica.

Adriatici è accusato di eccesso colposo di legittima difesa dopo che dalla sua Beretta è partito il proiettile che ha ucciso El Boussettanoui al termine di una colluttazione tra i due. Secondo i legali della famiglia della vittima, sia quello estratto dalla salma sia i sette rimasti nel caricatore della pistola sono munizioni di tipo espansivo vietate dalla legge.

Un'opinione avversata però dall'avvocato di Adriatici, Gabriele Pipicelli. La difesa dell'ex assessore non condivide le conclusioni del perito di parte: "Tutte le munizioni rinvenute nelle disponibilità di Adriatici erano state regolarmente acquistate in armeria per farne un uso consentito attraverso il suo porto d'armi". 

(Ha collaborato Nicoletta Pisanu)