Uccise la zia "Liti in famiglia per la droga"

I fendenti e le contusioni, poi l’allarme. Ieri in Corte d’Assise a Pavia si è svolta la seconda udienza del processo che vede alla sbarra Andrea Cusaro, 27 anni, accusato di aver ucciso la zia paterna Gabriella Cusaro, 77 anni, l’11 giugno 2021, nella villa della donna in cui lui era ospite.

La testimonianza del medico legale, che si è occupata del caso, ha permesso di ricostruire le fasi del delitto. Come spiegato in aula, l’ipotesi emersa in base ai rilievi autoptici è che Gabriella Cusaro probabilmente non ha avuto modo di reagire perché è stata aggredita in un angolo della cucina: l’imputato le avrebbe inferto diversi tagli con un coltello dalla lama lunga circa 20 centimetri, oltre a sferrarle dei colpi, come calci, in una sequenza di eventi molto veloce.

Come ricostruito dagli operatori del soccorso sanitario e dei carabinieri intervenuti quel giorno, sentiti anche loro ieri in aula, a lanciare l’allarme era stata la mamma dell’imputato, in quanto il figlio l’aveva chiamata dicendole di aver ucciso la zia.

Cusaro, reo confesso dell’omicidio, è stato descritto come visibilmente agitato all’arrivo dei soccorsi e delle forze dell’ordine, in seguito più tranquillo e collaborativo. Il giovane nel corso degli anni aveva avuto problemi legati all’uso di droghe, motivo per cui era stato seguito da professionisti della salute mentale, anche loro ascoltati come testimoni. Con la famiglia il rapporto era stato spesso burrascoso, come ricordato dalla madre e dal fratello. Proprio per le tensioni in casa, Andrea avrebbe deciso di andare a vivere dalla zia, ma anche con lei erano iniziati a sorgere problemi. Sembra che all’origine dell’alterco culminato nel delitto ci fosse una discussione in merito alla droga. Il 14 ottobre, i testimoni della difesa. N.P.