Pavia, in carcere dopo la notte di follia: "Non volevo investire i ragazzi"

Il trentenne alla guida dell’auto racconta una dinamica diversa da quella di vittime e testimoni

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Pavia -  Arresto convalidato e confermata la custodia cautelare in carcere. Anche se l’indagato, ieri in sede di interrogatorio, ha fornito "una versione discordante da quanto riportato sia dalle vittime che dai testimoni". Lo riferiscono gli avvocati Armando e Federico Simonati, difensori di Ayoub Mallouki, il 30enne marocchino residente a Giussago accusato di tentato omicidio per l’investimento di tre ragazzi, nella notte tra sabato e domenica, in viale Venezia a Pavia, fuori dal locale che prende il nome dalla confluenza del Naviglio in Ticino. L’uomo ha dunque negato l’intenzionalità di cui è accusato e che ha portato all’arresto, effettuato dalla Polstrada di Pavia. E avrebbe fornito una ricostruzione dei fatti diversa da quella riferita dai testimoni, che lo avevano visto aggredire il gruppetto di giovani fuori dal locale e in particolare la ragazza poi rimasta in condizioni più gravi dei tre feriti nell’investimento.

Non avendo confessato, ma anzi fornito una propria versione "assolutamente discordante", gli avvocati aggiungono che "bisognerà fare un accertamento tecnico, nel punto dove è avvenuto il sinistro, per appurare le dinamiche con i rilievi stradali". La difesa sembra dunque voler puntare sui fatti di quello che ritiene comunque da trattare come un "sinistro stradale" anche se la Polstrada, riferendo domenica mattina dell’arresto, aveva spiegato che non si sarebbe trattato di un incidente, contestando appunto la volontarietà e l’ipotesi di reato di tentato omicidio. Le lesioni ai tre ragazzi feriti sono state comunque procurate dall’impatto con la Citroen C3 dell’indagato, motivo per cui per la difesa diventa "imprescindibile l’accertamento tecnico".ù

Una vicenda dunque tutt’altro che chiusa, anzi solo all’inizio di un iter procedurale che si preannuncia complesso e articolato, che rischia di sfociare nell’ennesima guerra di perizie. Nel frattempo il giudice, convalidando l’arresto, ieri ha confermato anche la misura della detenzione in carcere, riservandosi di motivare la decisione prendendosi 24 ore di tempo.