Pavia, turbative nella gara per i bus locali: il processo è partito

Il Consorzio Tplo chiede 31 milioni di euro di risarcimento danni Si torna in aula il 2 aprile

Il tribunale di Pavia

Il tribunale di Pavia

Pavia, 17 gennaio 2020 - Si è aperto il processo per le sospette turbative nella gara per il trasporto pubblico della provincia di Pavia del 2014-2016. Alla sbarra ci sono Paolo Gramigna, ex assessore provinciale ai Trasporti, Mauro Maccarini, dirigente provinciale del Settore trasporti e Armando Leoni, l’amministratore delegato della società che si è occupata della documentazione necessaria per la gara. Erano stati rinviati a giudizio a ottobre 2019, parte civile è il consorzio Tplo che era stato escluso dalla gara, oltre ad altre società di trasporto che si occupavano in precedenza del servizio.  La richiesta di risarcimento danni ammonta a trentuno milioni di euro.

Giovedì mattina si è aperto il dibattimento, l’udienza è stata rinviata al 2 aprile. La gara per il servizio di trasporto pubblico nel 2016 era stata assegnata ad Autoguidovie, il valore totale dell’appalto era di 125 milioni di euro. Secondo le accuse, ci sarebbero state irregolarità nella modalità con cui è stata condotta la gara, avviata nel 2014 e affidata definitivamente nel 2016. Inizialmente, era stata vinta da Tplo, che però era poi stato escluso e aveva presentato ricorso.

Sarebbe emerso un possibile conflitto di interessi da parte della società incaricata di preparare i documenti dell’appalto, perché avrebbe fatto da consulente a tre delle concorrenti in gara. Così, per far luce sulla situazione e chiarire se ci siano state eventuali irregolarità, la Procura ha avviato un’inchiesta, diventata ora processo.