Milano-Mortara, un mese da pendolari: 72 ore di ritardi sui treni

Un altro mese da incubo per i viaggiatori della linea

DURA VITA Passano i mesi, ma per i pendolari le stagioni si assomigliano tutte: ritardi e disservizi sulla tratta per l’ufficio

DURA VITA Passano i mesi, ma per i pendolari le stagioni si assomigliano tutte: ritardi e disservizi sulla tratta per l’ufficio

Vigevano, 14 marzo 2018 - Un altro mese da incubo per i pendolari. È quello che emerge dal consueto report periodico elaborato per conto del Coordinamento provinciale dei pendolari dal referente Stefano Garza. Secondo i riscontri relativi allo scorso febbraio la Milano-Mortara, che con i suoi oltre ventimila viaggiatori quotidiani è di gran lunga la linea più utilizzata della Lomellina, sulla tratta si sono registrati ritardi per 71 ore e 49 minuti, considerando anche i treni che hanno viaggiato in orari diversi da quelli utilizzati dai pendolari, un media di 45 convogli al giorno. Il dato è particolarmente preoccupante perché i ritardi sono cresciuti di 1.896 minuti rispetto al mese di gennaio.

«Diverse le occasioni nelle quali i disagi sono stati particolarmente rilevanti – analizza Garza – Si è partiti con una soppressione il 7 febbraio causata da un guasto ad un passaggio a livello tra Vigevano e Abbiategrasso, mentre due giorni dopo il treno da Milano delle 20.08 ha viaggiato con 59 minuti di ritardo. Cinque soppressioni si sono registrate invece il 14 febbraio e 6 il giorno successivo». L’elenco prosegue anche nella settimana successiva, questa volte per dei guasti alle porte delle carrozze. «Giovedì 22 – prosegue nel suo report Garza – un treno ha viaggiato con 60 minuti di ritardo, poi un nuovo guasto alle porte ha fatto saltare un convoglio il giorno successivo e altre quattro soppressioni si sono registrate all’inizio dell’ultima settimana del mese».

Il problema è di natura complessa: a gravare sull’efficienza della tratta ci sono problemi sia legati alle condizioni del materiale rotabile che a quelle delle infrastrutture, in particolare i passaggi a livello, di competenza di Rfi. Ma le proteste dei viaggiatori si allargano ancora e interessano oltre alla puntualità dei treni, l’informazione dei viaggiatori e la loro sicurezza. Gli aderenti all’associazione MiMoAl, attiva da inizio anno, hanno anche segnalato che da mesi, per effetto dei lavori di ristrutturazione dei quali è oggetto la stazione di Vigevano, nelle sale d’aspetto non ci sono panchine. «Si tratta di un grave disagio per i viaggiatori – sostengono i pendolari – anche perché non si è mai certi dei tempi di attesa. Ma è una situazione che non si può tollerare per quanto riguarda gli anziani e i disabili».