Tragedia della funivia, Eitan non ha lesioni gravi. "Protetto dall'abbraccio del papà"

Il presidente del Piemonte Cirio: "Non ha subito danni neurologici e al midollo". La sua famiglia è morta nell'incidente. Il tifo sui social

Tal e Amit, i genitori del piccolo morti nell'incidente

Tal e Amit, i genitori del piccolo morti nell'incidente

Non ha riportato danni cerebrali e al midollo Eitan, il bambino di 5 anni, unico sopravvissutonella  tragedia della funivia del Mottarone, dove hanno perso la vita 14 persome. Il piccolo e' stato sottoposto a una risonanza magnetica che ha escluso lesioni gravi e i medici proveranno a svegliarlo domattina. "Il bambino e' sedato ed e' molto bello - ha detto il presidente del Piemonte Alberto Cirio, che nel pomeriggio si e' recato all'ospedale infantile Regina Margherita - non ha subito traumi al volto e non da' l'idea di essere precipitato da quell'altezza. Abbiamo pregato insieme all'ambasciatore ed e' stato emozionante". Il piccolo potrebbe essersi salvato grazia a un abbraccio del papà, in un ultimo disperato tentativo di protezione. "E nulla di più di un'ipotesi - spiegano i medici - ma è probabile che il padre di corporatura robusta lo abbia protetto, del resto qualsiasi padre per istinto sarebbe portato a fare così". Una volta soccorso e portato in ospedale, il piccolo piangeva in modo straziante: "Lasciatemi stare. Ho paura". 

Eitan lotta da solo: ha perso mamma, papà e fratellino

La famiglia: "Pregate per Eitan"

La famiglia distrutta era composta da Amit Biran, 30enne, dalla moglie Tal Peleg Biran, 25enne, e dal figlio più piccolo, Tom, 2 anni compiuti a marzo: risiedavano a Borgo Ticino, quartiere di Pavia. Erano andati sul Lago Maggiore per quella che doveva essere una paicevole gita domenicale. Con loro, oltre al figlio più grande Eitan, c’erano anche Itshak Cohen, 81enne, nonno di Tal Peleg, e la moglie Barbara Konisky Cohen, 71enne, entrambi residenti in Israele, ma partiti da Pavia pertrovare i familiari.  "Erano qui da pochi giorni - conferma il marito della sorella di Amit Biran - erano qui per trovare la nipote e i pronipoti. Una tragedia che non ci lascia parole". "Pregate per il bambino che si trova in una fase molto delicata". Questa la richiesta della zia e dei nonni paterni del piccolo, che tramite l'ospedale hanno chiesto di diffondere il messaggio di fare una preghiera per il piccolo. I parenti si sono recati all'ospedale Regina Margherita a Torino, ieri in tarda serata. I familiari, che in questo momento preferiscono mantenere il riserbo, attraverso l'ospedale, hanno invitato a dedicare una preghiera al loro nipotino. 

Il tifo social: "Piccolo resisti"

"Dio circonda il piccolo Eitan con il tuo amore",  "Piccolo resisti", "Forza Eitan, resta con noi": vanno al piccolo di 5 anni unico sopravvissuto nella tragedia di Stresa tanti dei messaggi lasciati sulla pagina Facebook del suo papà, Amit Biran, morto nell'incidente. Il 30enne aveva svolto il tirocinio del sesto anno di Medicina (il corso Harvey, quello in lingua inglese) trascorrendo un mese, nello scorso settembre, nel reparto di Nefrologia diretto dal prof. Ciro Esposito. ICS Maugeri oggi lo ricorda nella sua pagina Facebook ufficiale con queste ricordando che "Amit aveva trascorso un mese della sua breve esistenza in ICS Maugeri, perché amava la scienza, amava l'idea di essere utile al prossimo. Lo ricordiamo con commozione. Piangiamo lui, e tutte le vittime di questa tragedia che ha sconvolto l'intero Paese. Preghiamo per suo figlio, lo facciamo sperando di dare forza alle famiglie sconvolte dalle perdite, per chi dovrà impegnarsi e cercare la verità per dirci se era possibile evitare tutto questo dolore". È il racconto di una famiglia felice quello che traspare sulle pagine social di Amit e della moglie Tal, con tante foto loro e dei bambini e un post messo in occasione del loro sesto anniversario di matrimonio. "Ieri ho detto a Eitan che era abbastanza grande per questa giornata emozionante. Gliel'ho detto nel modo più semplice che puoi spiegare al bambino, che papà e mamma compiono gli anni, in questo giorno papà ha dato un anello alla mamma e mamma ha dato un anello al papà e da allora papà e mamma sono sempre connessi. Lui ovviamente ha chiesto perché non era alla celebrazione. Così gli ho risposto che in realtà era un po ' piccolo nella pancia di mamma, e che tutto è partito da lì e grazie a lui. Gioì e disse ′Ed eccomi già cresciuto, 6 anni presto'. Infatti ragazzo mio sei sicuramente un grande, e continua a crescere insieme a noi".

Il dolore dei vicini di casa

Regna il silenzio stamani nel cortile del caseggiato di via Cà Bella 18, nel quartiere Borgo Ticino a Pavia a due passi dal fiume, dove sino a ieri mattina viveva la famiglia di origini israeliane distrutta nell'incidente della funivia. "Erano persone speciali, molte unite tra di loro e attaccate ai figli", ha raccontato, con un filo di voce, una vicina. "Non possiamo crederci che non ci siano più - ha aggiunto un'altra signora. Sono partiti ieri mattina, verso le 9. Avevano deciso di trascorrere una giornata di svago a Stresa. È terribile quello che è successo. Li ricorderemo sempre per la loro gentilezza". La famiglia di Amit Biran stava per traslocare in una casa più grande, nel quartiere Città Giardino di Pavia. Il nonno di Tal Peleg e la sua compagna erano ospitati a casa della sorella di Amit Biran, alla frazione Rotta di Travacò Siccomario (Pavia), alle porte del capoluogo.

Lutto cittadino a Pavia

A Pavia sarà proclamato il lutto cittadino per le tre vittime della famiglia israeliana, residente in città.  Ad annunciarlo è stato il sindaco Mario Fabrizio Fracassi. "Per la morte di Amit Biran, della moglie Tal Peleg e del piccolo Tom ho intenzione di indire il lutto cittadino - ha dichiarato Fracassi -. Pavia è una comunità ferita ed è il momento di stringersi nel dolore, di far sentire il sostegno della città a chi ha perso i propri cari, i propri amici. Anche per Eitan, salvato dall'abbraccio protettivo del padre, che ancora lotta per la vita in ospedale. Invito chi crede a pregare per lui". La giornata di lutto cittadino sarà indetta in occasione dei funerali, la cui data deve ancora essere fissata.