Torna l’orario prolungato nei nidi "Verificare e potenziare l’organico"

Con il ritorno della Lombardia in zona bianca, da ieri nei nidi e nelle scuole d’infanzia comunali è stato ripristinato il prolungamento orario fino alle 17,30 per le famiglie che hanno necessità di lavoro documentabili. Ma c’è un ma, e lo sottolinea il segretario responsabile delle Amministrazioni locali della Uil Maurizio Poggi. "Pur non avendo nulla in contrario circa l’ampliamento dei servizi, va fatta una verifica sugli organici e sul loro eventuale potenziamento, in particolar modo nelle piccole strutture dove il numero delle insegnanti è più ridotto, con conseguenti ricadute sulla compresenza delle maestre nelle ore dedicate all’attività didattica ed educativa".

Secondo il sindacalista il potenziamento non è stato preparato e nemmeno comunicato al personale, che lo ha appreso in via informale e indiretta. "In questo quadro si inseriscono storiche criticità come le supplenze che non coprono l’intero orario dell’insegnante assente ma solo il 50% – aggiunge Poggi – Inoltre l’assegnazione del personale di sostegno ai bimbi disabili per poche ore al giorno crea problemi gestionali e il perdurare del monte ore per attività connesse alla didattica nel massimo consentito ovvero di 200 ore nei 10 mesi di calendario scolastico a fronte delle 120 effettuate sino al 2020 (e da ben 20 anni) costringono le insegnanti a tornare al lavoro dopo la chiusura delle strutture con notevoli disagi. Tutto questo in un periodo in cui il personale è sotto particolare stress. A settembre era stata promessa una riduzione del monte ore in corso d’anno, ma non se n’è fatto nulla. I sindacati avevano chiesto un incontro a gennaio e non vi è stato alcun riscontro".

Manuela Marziani