Ha atteso in frac la morte sul Titanic. La storia del pavese Luigi Gatti

Una banconota tiene vivo il ricordo di Luigi Gatti, responsabile del ristorante di prima classe del transatlantico

La banconota appartenuta a Luigi Gatti

La banconota appartenuta a Luigi Gatti

Montalto Pavese (Pavia) -  È arrivato dall’altra parte dell’oceano, ha sulle spalle oltre un secolo di "vita" e racconta un’infinità di cose. Sono tutte racchiuse in un biglietto da un dollaro trovato nelle tasche del direttore del ristorante della prima classe del Titanic, il transatlantico naufragato nella notte tra il 14 e il 15 aprile di 110 anni fa. Sulla nave più grande e più moderna dell’epoca viaggiava anche un pavese, Luigi Gatti. Nato il 3 gennaio 1875 a Montalto Pavese, uno fra gli undici figli del consigliere comunale e magistrato Paolo Gatti e di Maria Nascimbene, Gaspare Antonio Pietro che in famiglia chiamavano Luigi, quando aveva appena 15 anni era emigrato in cerca di fortuna. "Era partito all’avventura - racconta il pronipote Maurizio Gatti -, non sapeva dove sarebbe andato. Visto che era molto in gamba, a soli 36 anni era diventato già proprietario di due ristoranti di Londra". Proprio in uno di quei locali aveva conosciuto l’armatore della White Star Line che lo aveva ingaggiato prima per la nave Olympia, la gemella del Titanic e poi per il più grande transatlantico.

Un incarico di prestigio il suo, doveva gestire il ristorante di prima classe che poteva ospitare fino a 150 persone. Chiusi i ristoranti di Londra e assunto personale italiano, Luigi Gatti che a Londra era sposato e padre di un figlio, Victor, si è imbarcato. In quella tragica notte, Luigi non è riuscito a salvarsi dal naufragio. Anzi, quando si è reso conto di non aver scampo, ha voluto mettersi in ghingheri indossando un frac. "Il corpo senza vita di Luigi - aggiunge Maurizio - è stato trovato su una banchina di ghiaccio o su una parte della nave, congelato. Tra gli oggetti personali è stato trovato un dollaro".

La salma di Luigi recuperata tra il 26 aprile e il 6 maggio 1912, una volta riconosciuta è stata sepolta nel cimitero di Fairview, ad Halifax, Canada. Il dollaro invece è arrivato fino a Montalto. "Il figlio di Luigi, Victor, lo ha mandato a mio nonno Carlo – prosegue Gatti – che lo ha custodito nel portafogli per tutta la vita perché era molto legato al fratello. Da quel biglietto mio nonno non si separava mai, era l’unico ricordo che gli rimaneva di Luigi". La banconota è passata da una generazione all’altra per arrivare fino a Maurizio, impiegato all’anagrafe del Comune. "Ogni anno, in occasione dell’anniversario del naufragio - conclude Maurizio Gatti - riceviamo moltissime telefonate da parte di collezionisti che sono arrivati ad offrirci fino a 10mila dollari per quel ricordo, ma non ce ne priviamo. È un pezzo della nostra famiglia".