Broni, Terre d’Oltrepo: dall'assemblea "ok" al bilancio

Disco verde a larga maggioranza ma con 37 astensioni

L’assemblea dei membri di Terre d’Oltrepo nella cantina

L’assemblea dei membri di Terre d’Oltrepo nella cantina

Broni (Pavia), 30 ottobre 2018 - Lunga assemblea (circa 5 ore), ma, come nelle previsioni, il bilancio 2017/2018 del colosso Terre d’Oltrepo è stato approvato. A larga maggioranza, ma non senza qualche distinguo ovvero 37 astensioni (solo due, invece, i voti contrari). D’altronde aleggiava sempre la polemica sui prezzi, giudicati da alcuni, troppo bassi per le uve dell’Oltrepo. La media pagata da Terre d’Oltrepo è stata 59,40 al quintale: «Si è dovuto trovare il giusto equilibrio per le esigenze di miglior produzione e gli acquisti di vino necessari per colmare le minori quantità di uve (nella vendemmia 2017 pari a -30%)» si legge nella nota integrativa al bilancio, firmata dal presidente del Cda Andrea Giorgi. Acquisti – è ribadito – fatti nella misura minima necessaria e sempre da produttori del territorio.

E nonostante ciò, c’è stato anche un premio di 2 euro al quintale per i conferitori totali. Rischio sanzione, invece, per chi sarà inadempiente sia nei conferimenti sia nel fornire la documentazione sulla produzione di uve (multa da duemila euro). Nonostante l’assemblea si sia svolta a porte rigidamente chiuse (ammessi solo i soci), è trapelato che le contestazioni maggiori avrebbero riguardato la perdita (436mila euro su un capitale di un milione) della cantina La Versa di cui Terre d’Oltrepo detiene il 70% (30% Cavit), peraltro al primo esercizio completo. Il negativo risultato di bilancio obbligherà la ricapitalizzazione dell’azienda.

Polemico anche un intervento riguardo l’andamento della base societaria: nel periodo giugno 2017-2018, infatti, a fronte di 13 nuovi ingressi di soci, ci sono stati 34 recessi, 18 cancellazioni e 46 esclusioni. Bocciata anche la proposta di aumentare le indennità degli amministratori. Con oltre 650 soci, un fatturato che supera i 30 milioni di euro (l’utile è di 76mila euro), un record di 550mila quintali conferiti nell’ultima vendemmia, Terre d’Oltrepo si conferma, comunque, la più grande cooperativa vinicola lombarda. Qualche timore rimane soprattutto per il possibile impatto in termini finanziari dell’esito delle inchieste giudiziarie. Un rischio consistente, ma che i vertici della cantina ritengono che sarà più basso e si ricorda che ci sono accantonamenti in bilancio (5,4 milioni), mentre nei confronti degli ex amministratori c’è stato un provvedimento di sequestro preventivo di 5,6 milioni. In bilancio, si evidenzia che si è concretizzato in oltre due milioni sequestrati su conti bancari, più 14 immobili, 15 ettari di terreni, più altro patrimonio immobiliare.