Stuprò e picchiò due colf. Condannato a sei anni e otto mesi il leader dei padri separati

Alessio Inguanta, 39 anni, aveva lottato per riottenere la patria potestà dei figli persa per maltrattamenti. Ora lo aspetta il carcere

Alessio Inguanta, 39 anni, durante un corteo

Alessio Inguanta, 39 anni, durante un corteo

Roncaro (Pavia), 21 novembre 2014 - Sei anni e otto mesi di reclusione per aver abusato di due colf. Ieri il tribunale a Pavia ha condannato per violenza sessuale Alessio Inguanta, 39enne di Roncaro, celebre per aver guidato l’associazione pavese ‘Padri negati’, volta alla tutela legale dei genitori separati. I fatti contestati risalgono al 2012, i soprusi sarebbero durati per oltre un anno. Inguanta avrebbe picchiato e minacciato le due donne, romene di trent’anni, umiliandole e maltrattandole. Le avrebbe costrette a vestire con abiti particolarmente osé, che lasciavano esposte diverse parti del corpo, e ad avere rapporti sessuali completi con lui contro la loro volontà.

Le ragazze hanno spiegato agli inquirenti di essere state costrette a dormire in posizioni scomode, appoggiate alle sedie. Una di loro era addirittura finita al Pronto soccorso per essere stata colpita al volto e alla testa dal datore di lavoro durante una lite. Lesioni per fortuna giudicate lievi – era stata dimessa con pochi giorni di prognosi – ma che avevano poi spinto la giovane a raccontare alle forze dell’ordine quanto successo, seguita dalla collega. Così Inguanta era stato arrestato dai carabinieri ed era finito alla sbarra. Il pm Giovanni Benelli nell’udienza della scorsa settimana aveva chiesto una pena di otto anni e mezzo.

Inguanta ha precedenti per maltrattamenti in famiglia, nel 2010 era infatti stato condannato in secondo grado a dieci mesi in affidamento ai servizi sociali. A fine ottobre dello stesso anno, il Tribunale dei minori di Milano gli aveva tolto con decreto provvisorio l’affidamento dei tre figli, che all’epoca avevano 7, 9 e 12 anni. In quel periodo era iniziata la sua battaglia per riabbracciarli: aveva manifestato anche davanti al palazzo della Regione, scritto ad Angelino Alfano, fondato l’associazione ‘Padri negati’ per garantire solidarietà ai genitori che avevano problemi legati all’affidamento dei minori. Aveva riottenuto la patria potestà dopo 159 giorni.