Stradella, il papà del neonato morto in sala parto: "Andrea stava benissimo"

La disperazione di Roberto: "Ho temuto di perdere anche mia moglie, non ci vedeva più e sudava freddo"

L'ospedale di Stradella

L'ospedale di Stradella

Stradella (Pavia), 10 ottobre 2018 - "Se ci fosse stata più attenzione, il nostro Andrea sarebbe qui con noi. Invece ci rimane l’unica, misera, consolazione di mettergli la tutina più bella per il funerale". Parole rotte dalla commozione da parte di Roberto Guarnaschelli, 42 anni, il papà del bimbo morto, venerdi scorso, in sala parto, all’ospedale di Stradella. Ieri, nella camera mortuaria dello stesso nosocomio, il medico legale, dottor Marco Ballardini ha eseguito l’autopsia sul corpicino del piccolo come disposto dalla Procura della Repubblica di Pavia. Presente anche il perito di parte: "Attendiamo l’esito – fa sapere l’avvocata Claudia Ferrari dello studio legale Zucchi di Voghera a cui si è rivolto Roberto Guarnaschelli – ci vorranno 60 giorni, salvo proroghe. È una questione molto delicata: possiamo solo dire che mamma e bimbo quando sono entrati in ospedale, stavano benissimo".

Fra l’altro l’autopsia dovrebbe chiarire se il bambino è nato morto oppure è deceduto pochi attimi dopo il parto. Per ora non c’è nessun indagato. Agli atti, acquisita dai carabinieri sin da venerdi scorso, c’è, invece, la cartella clinica. Sulla vicenda è intervenuto anche l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera che ha disposto l’istituzione urgente di una commissione di inchiesta di cui faranno parte il direttore sanitario di Ats Pavia e un medico legale con esperienza in risk management. "La commissione – ha dichiarato Gallera – avrà il compito di verificare l’adeguatezza delle procedure di tipo assistenziale e se siano state applicate in maniera corretta".

In queste ore, però, è anche il momento della pietà e del dolore: ieri, dopo l’autopsia conclusasi verso le 12,30, papà Roberto e la mamma Elena, pur provatissimi, sono rimasti a vegliare il loro bambino nella camera mortuaria di Stradella. Poi è stato recitato il Santo Rosario ed oggi si terranno i funerali, a Pinarolo Po, dove la coppia abitava. Pur se affranto e disperato, Roberto Guarnaschelli prova a ripercorrere, minuto per minuto, quel drammatico venerdì 5 ottobre. "Il nostro bimbo era sanissimo. Ma ho temuto di perdere anche mia moglie perché dopo pochi secondi dall’iniezione di un antibiotico, verso le 16, ha cominciato a stare male. È stata accompagnata, camminando sui suoi piedi, in sala parto e, cinque minuti dopo, stava ancora peggio. Diceva di non vederci più e sudava freddo. Mi sono messo ad urlare, ho chiamato subito i medici ed ho capito che le cose si stavano mettendo male. Dopo il parto ci hanno lasciato senza bimbo e senza dirci nulla fino al momento della straziante verità. Il nostro Andrea era morto".

Ieri, sempre Roberto Guarnaschelli ha voluto precisare anche che un controllo eseguito alle 11,30 di venerdì aveva confermato che non c’era alcun problema. "Ma alle 13,30 contrariamente a quanto risulterebbe in cartella– dice Guarnaschelli – non c’è stata alcuna visita per mia moglie e questo l’ho segnalato alla direzione sanitaria". Il responsabile del dipartimento materno infantile dell’Asst, professor Alberto Chiara (fra l’altro anche presidente della Società Italiana di Pediatria Ospedaliera), interpellato sul caso ha detto: "Siamo ovviamente costernati per l’accaduto. Dai primi riscontri posso dire che sono stati seguiti tutti i protocolli previsti e, anche se la donna ha avuto una reazione allergica, la situazione era costantemente monitorata e tutto sembrava nella norma. Pare non ci siano state valutazioni che rendessero necessarie un parto cesareo. In ogni caso saranno i tracciati di mamma e bimbo a rivelare eventuali responsabilità". Il reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Stradella, da sempre stato considerato, dagli stessi pazienti, una struttura d’eccellenza, ha 18 posti letto e si avvale di un’equipe di otto medici.