Il caso limite a Stradella: multe record, incassi flop

Per un euro di sanzione pagati solo 50 centesimi

Un vigile urbano

Un vigile urbano

Stradella (Pavia), 18 aprile 2018 - Multe, croce e delizia dei Comuni lombardi. Verbali a pioggia, spesso usati per far cassa, ma grandi difficoltà per incassare il dovuto. L’esempio limite si trova a Stradella, nell’Oltrepò pavese. Qui all’appello all’appello mancano esattamente 317.885 euro, di cui una minima parte riferita ad anni passati, il resto riferito al 2017. Soldi che il municipio pensava di incassare grazie ai verbali e che non sono arrivati.

Eppure, quello che manca è meno di quello che è stato incassato nel 2017: 491mila euro e spiccioli. Un record assoluto perché quadruplo di quanto capitava fino a pochi anni fa, ma potevano (anzi dovevano) essere molto di più perchè il cosiddetto importo accertato, sempre nel 2017, era di 720mila euro, ma quasi il 43% (307.636 euro) è finito nei residui attivi, nell’elenco dei crediti da incassare. Insomma, calcolando che il grosso dell’introito multe (80%) deriva dal mancato rispetto di un semaforo “sorvegliato”, dall’inverno 2016 da una telecamera si può azzardare che a Stradella quasi uno su due non paga. Infatti questa sanzione ovvero passare con il semaforo rosso ammonta a 162 euro, che diventano 200 se l’infrazione avviene nelle ore notturne, fra le 22 e le 7, con una decurtazione di punti che va da 5 a 12. Dopo il boom di 100 multe al giorno, ora il semaforo miete meno vittime. La telecamera c’è, ma più che altro “pizzica” forestieri sulla via Emilia. I locali sono diventati più prudenti, ma anche più furbi: basta evitare il semaforo. Lo fanno talmente in tanti che, dopo anni di attesa, sulla variante è stato deciso di costruire una nuova rotatoria. Stradella, appunto, è un caso limite. Ma la Lombardia si conferma patria delle multe. Milano è terza in regione per costo pro capite dei verbali, con 123 euro a residente all’anno, nel 2017. Ultima Sondrio, con (solo) 26.