Sparò a un uomo, chiesto il carcere per l’ambulante

La Procura ha impugnato l’ordinanza del Gip che ha concesso i domiciliari

Migration

L’accusa chiede il carcere per l’ambulante vogherese Davide Palumbo, 36 anni, ai domiciliari per aver sparato a inizio luglio in piazza Duomo a Voghera a un dominicano di 52 anni. È stata fissata al 7 ottobre l’udienza al Riesame per discutere dell’impugnazione, da parte della Procura, dell’ordinanza del Gip di Pavia con cui Palumbo,indagato per lesioni aggravate e porto abusivo di arma, in seguito alla convalida del suo arresto è stato posto ai domiciliari come chiesto dalla difesa. Palumbo, con precedenti penali, aveva usato un revolver con matricola abrasa per sparare a una gamba del 52enne, soccorso e dimesso con una prognosi di 15 giorni. Palumbo si era allontanato dalla scena del crimine e in seguito era andato a costituirsi ai carabinieri.

Aveva poi raccontato al Gip la sua versione, cioè di aver sparato per paura perché, secondo il suo resoconto, il ferito in precedenza gli avrebbe rivolto intimidazioni e sarebbe stato armato di un coltello. Sul ricorso della Procura è intervenuto ieri Umberto Baccolo dell’associazione Nessuno tocchi Caino: "Si nota una disparità di trattamento pazzesca rispetto al caso" di Massimo Adriatici, ex assessore comunale alla Sicurezza indagato per eccesso colposo di legittima difesa per aver sparato il 20 luglio 2021 in piazza Meardi a Voghera a Youns El Boussettaoui, uccidendolo. Per Baccolo ciò "fa pensare che la legge non sia sempre uguale per tutti: il caso di un privato cittadino, Palumbo, è stato trasformato in un caso politico" per via "dell’attività di Palumbo nel gruppo social" che gestisce e in cui ha spesso espresso esternazioni contro Giunta e inquirenti, ma ciò "non ha nulla a che fare con il reato da lui commesso". Sul paragone tra i due casi, l’avvocato di Adriatici Gabriele Pipicelli ha dichiarato "no comment".Nicoletta Pisanu