Somaglia, il sindacato fa causa ad Autogrill

Tanti i nodi al pettine, a partire dal turno di notte, trattati ieri nell’ennesimo inutile incontro

Sono 24 i trasferiti a Milano Centrale

Sono 24 i trasferiti a Milano Centrale

 

Somaglia, 29 marzo 2022 -  Il 18 febbraio i lavoratori di Autogrill che chiedevano da tempo di poter fare, in due, il turno notturno monoaddetto per paura di subire rapine, avevano ricevuto una doccia fredda. Dopo l’accordo sindacale saltato, infatti, l’azienda aveva inviato alcune lettere di trasferimento. In particolare a chi, per motivazioni legate alla salute del lavoratore, alla salute familiare (legge 104) o alla necessità di accudire figli entro i 36 mesi di vita, non può lavorare di notte.

Queste 24 persone (8 a Somaglia Est e 16 a Ovest), secondo Autogrill, dovranno lavorare, dal 10 aprile, nel negozio KFC di Milano Centrale – dove non ci sono turni notturni – a 60 chilometri dall’attuale sede dove prestano servizio. Ma oltre i 50 chilometri la decisione dell’azienda è impugnabile. E i sindacati ritengono che "sia tutto un bluff per spaventare, perché non si possono lasciare scoperti da personale con esperienza i negozi di Somaglia Est e Ovest, dove non stanno trovando nuovi dipendenti. Inoltre nel negozio di Milano c’è aperta la cassa integrazione quindi, per legge, i trasferimenti non sono consentiti".

Lo ha ribadito ieri Ivan Cattaneo a nome di Filcams Cgil, Cisl e Uil. Nel pomeriggio, a Somaglia Est, c’è stato un nuovo incontro con la società: "Nulla di fatto, l’azienda ha proposto un accordo che, in realtà, era lo stesso della volta precedente. Ci offrono di fare solo quanto i lavoratori avrebbero già fatto per necessità di servizio, cioè il lavoro in coppia, da maggio a settembre e tutte le domeniche. Ma per forza, sono i momenti di punta. È stato chiesto che relazione ci fosse tra i trasferimenti e il fatto che non avessimo firmato l’accordo sul monopresidio e non hanno risposto. Comunque, da parte di Filcams, è partita una causa contro Autogrill. Questo perché è stato trasferito senza autorizzazione un rappresentante sindacale che, non avendo dato il consenso al trasferimento, ha ricevuto una lettera di sospensione dal lavoro, dal 10 aprile, senza paga. Li citiamo per atteggiamento antisindacale, anche per come hanno condotto le trattative".

Cattaneo conclude: "Loro parlano di organizzazione, noi di vite umane che devono sopportare, oltre ai rischi, uno stress psicofisico non indifferente. Quindi o il monopresidio si abolisce o non stiamo a nessun accordo. E ora altri sindacati di diversi territori si stanno muovendo come noi. Intanto attendiamo il verbale dell’Agenzia tutela della salute, che ha fatto ispezioni".