Sempre più donne accolte nei centri: 369 vittime in fuga dalla violenza

Tante hanno chiesto aiuto alla “rete“ pavese nei primi sei mesi del 2022 da tutta la provincia. Il Comando della Polizia locale allestirà una stanza rosa per denunciare minacce e aggressioni

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di Manuela Marziani

Il lockdown che ha costretto le famiglie a stare chiuse in casa e l’ottimo lavoro svolto in questi anni dalla rete anti-violenza sono alla base dell’aumento del numero di donne accolte dai centri. A Pavia più che a Vigevano e a Voghera, perché forse il capoluogo catalizza anche le richieste della provincia. Nel complesso sono state 369 le utenti accolte nel primo semestre 2022, a fronte delle 580 dell’intero 2021. A Pavia da gennaio a giugno hanno chiesto aiuto 219 donne (146 italiane e 73 migranti) mentre in tutto il 2021 erano state 283. Diverso il caso di Voghera (51 e 130 l’anno scorso) e di Vigevano che ha registrato 99 accessi (167 accessi nel 2021). La maggior parte delle straniere (73 nel 2022 e 99 l’anno scorso) a Pavia proviene da Centro e Sud America, mentre a Vigevano e a Voghera è di origine nordafricana. L’età media va dai 28 ai 37 anni (27,2%) ma c’è pure un 2,4% di over 67enni. Donne sposate e con figli minorenni che per il 69% ha detto d’aver subìto maltrattamenti fisici e psicologici (93,3%), nella metà dei casi da più di 5 anni.

Il maltrattante è quasi sempre il marito (185) o il convivente (90) che in 55 casi su 177 è nordafricano. Per imparare a dare le risposte giuste e accogliere adeguatamente le donne, presto anche il Comando della Polizia locale avrà una stanza rosa dove le donne potranno denunciare eventuali casi di minacce o violenze ai loro danni.

"Abbiamo distaccato un agente in Procura – ha detto l’assessore alla Polizia locale Pietro Trivi – a seguire corsi per rispondere meglio alle esigenze". A Pavia, dove esiste una casa rifugio a indirizzo segreto, due non segrete e tre appartamenti per chi ha intrapreso un percorso di semiautonomia, nel 2022 sono state finora accolte 4 donne (3 straniere) con 9 figli, mentre nel 2021 sono state 5 con 6 figli. Un’italiana è stata accolta quest’anno anche a Vigevano mentre l’anno scorso sono state 4, tutte migranti.

"Vorremmo che il prossimo anno si potesse celebrare la giornata del rispetto, non della violenza", ha detto il direttore generale di Ats Lorella Cecconami sottolineando come ogni giorno si verifichi un’aggressione al Pronto soccorso. Per questo bisogna iniziare dai più giovani. Venerdì al Politeama andrà in scena “Amorosi assassini - Facciamo finta di niente dai“ di e con Valentina Perdonò, cui parteciperanno gli studenti delle superiori. "Abbiamo ricevuto talmente tante richieste – ha detto il sindaco Fabrizio Fracassi – che il Politeama rischia di avere pochi posti". Alle 18 incontro al Broletto “Aiutami a guardare oltre“ tra riflessioni e musica.