“Selfie“ per 6mila studenti Più della metà è in terapia

Dal questionario sul malessere giovanile emergono difficoltà profonde. Il 26% dei ragazzi delle medie e il 30% alle superiori non sa accettarsi

Migration

di Manuela Marziani

Accusano un malessere talmente grande da procurarsi volontariamente dolore fisico. Lo ha fatto il 26% degli studenti delle scuole medie e il 30% di coloro che frequentano le superiori perché non si accettano per ciò che sono (33% dei più giovani e 49% degli studenti delle superiori); e cambierebbero qualcosa di sé per piacere agli altri (39% alle medie e 51% alle superiori). Difficoltà di cui parlano con lo psicologo: il 58% sta seguendo una terapia.

Il dato emerge da “Selfie“, questionario che si pone l’obiettivo di individuare la funzione dei fattori di rischio e incentivare i fattori di protezione che costellano la vita dei giovani. Il Centro studi per l’infanzia e l’adolescenza Semi di melo, nato dalla pluriennale collaborazione tra la Casa del giovane di Pavia e Fondazione Exodus, tra aprile e dicembre 2021 ha somministrato più di 5mila questionari alle superiori e quasi mille alle medie della provincia di Varese.

Circa due giovani su 10 non vivono con entrambi i genitori, in particolare il 14% senza la figura paterna. Escono con gli amici, navigano in Internet e ascoltano musica. L’81% dichiara di non frequentare associazioni giovanili e vive soprattutto in un mondo virtuale; il 52% delle ragazze dichiara di dedicare quotidianamente più di due ore a chattare, mentre il 26% dei ragazzi a giocare con i videogame. Lo smartphone è quasi un’appendice del corpo, il 52% dei ragazzi lo tiene acceso di notte e il 53% delle ragazze lo usa in ogni momento libero. Quasi un giovane su due non ritiene più facile relazionarsi di persona che via web e il 42% dei ragazzi delle superiori conosce coppie di coetanei che si scambiano immagini provocanti. Il cyberbullismo sembra meno sentito, mentre il 49% dei ragazzi delle medie e il 56% delle superiori si dichiara vittima di bullismo.

"Il 14% dei giovani degli istituti di primo grado ha già speso soldi in azzardo e il 53% afferma di aver già giocato d’azzardo (27% alle medie) – spiega Simone Feder del Centro sull’infanzia e l’adolescenza Semi di Melo – Il 23% dei giovani ha parenti che giocano abitualmente d’azzardo, solitamente sono proprio i genitori ad avvicinare i giovani alla prima giocata. Il 48% dei giovani del campione delle scuole superiori dichiara di essersi già ubriacato e il 6,4% lo fa ogni fine settimana per affrontare momenti difficili (27%). Circa 7 ragazzi su 10 conoscono persone che fanno uso di sostanze e il 18% dichiara di averle provate. Anche in questo caso la motivazione sta nella necessità di tranquillizzarsi e superare momenti difficili".